125 le domande presentate dalle imprese ravennati in una sola mattinata, con richieste che superano il mezzo milione di euro, per lo sviluppo di soluzioni digitali in risposta all’emergenza sanitaria ed economica dovuta all’epidemia da Covid-19. Per questo motivo la Camera di commercio ha disposto, a partire dalle ore 24.00 del 19 ottobre, la chiusura anticipata dei termini per la presentazione delle richieste di contributo.

Una partecipazione importante, dunque, che dimostra la volontà degli imprenditori – soprattutto giovani – di non mollare ma, anzi, di rinnovarsi, di introdurre tecnologie nuove, di investire per sostenere la propria presenza sul mercato. Sviluppo di piattaforme per l’e-commerce, smart working e soluzioni tecnologiche digitali di filiera le voci più gettonate, ma altrettanta attenzione è stata rivolta anche a progetti per lo sviluppo di modelli produttivi green driven, orientati alla qualità e alla sostenibilità tramite prodotti e servizi con minori impatti ambientali e sociali.

“Grazie alle imprese, che hanno accolto il nostro invito ad investire nella transizione ecologica e digitale, e un vivo apprezzamento alle associazioni di categoria per la puntuale e preziosa diffusione in queste settimane della conoscenza di tale opportunità”. Così Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna, che ha aggiunto: “Energie rinnovabili, miglioramento del ciclo di vita dei rifiuti, soluzioni per un’economia sempre più circolare, mobilità elettrica e molto altro ancora sono le direzioni con cui i contributi pubblici possono e devono supportare le imprese a sostenere la transizione ecologica verso un futuro più a misura d’uomo. Per portarla a pieno compimento, però, non bastano tecnologie e risorse, serve il capitale umano che sappia utilizzarle, arricchendo ed innovando il proprio lavoro quotidiano. Occorre lavorare ancora di più, quindi, sulle competenze dei singoli cittadini e delle imprese, ambito prioritario di intervento della nostra Camera di commercio”.

Secondo i dati della Camera di commercio, il 72% delle micro e piccole imprese che ha avviato la svolta digital ritiene di poter raggiungere i livelli di produttività pre-Covid già nel 2022 (contro il 52% di quelle che ancora non hanno messo in campo investimenti nelle nuove tecnologie), allineandosi così alla quota di medio-grandi imprese che hanno la medesima previsione. Le imprese familiari hanno risentito particolarmente dei riflessi negativi della crisi pandemica e solo in 6 casi su 10 confidano in un recupero entro il 2022. Tra quelle che hanno investito nel digitale, però, la quota sale al 70%. Analoghi effetti positivi si riscontrano tra le imprese dei servizi: il 61% di quelle digitalizzate, infatti, ritiene di poter azzerare gli effetti dell’emergenza sanitaria entro il 2022, a fronte del 49% di quelle non digitalizzate.

A Ravenna non mancano le imprese innovative, che sono in linea con la media italiana, ma esiste una forte polarizzazione tra le imprese più dinamiche, che in 9 casi su 10 realizzano prodotti e servizi ad alto valore aggiunto, e quelle più marginali, in cui le innovative sono solo 2 su 10. Queste imprese – fa sapere la Camera di commercio – si distinguono nelle attività di ricerca e sviluppo, nella formazione del personale sulle innovazioni e nell’impiego delle nuove tecnologie digitali.