Non si farà la 64°  Edizione del Festival Internazionale di Musica d’Organo di San Vitale. La più antica e longeva rassegna musicale di Ravenna non si era fermata nemmeno durante il Covid, investendo allora finanziamenti e creatività per una  edizione in streaming che ebbe ampia eco.
“Muore invece quest’anno, dopo una petizione pubblica che ha raccolto moltissime firme ma che non è servita : nessun cenno di disponibilità al confronto è arrivato da Opera di Religione e Curia Arcivescovile; nessun intervento di mediazione, di commento, di rammarico  è arrivato dagli Assessorati alla Cultura del Comune di Ravenna e della Regione Emilia Romagna, che pure il Festival  hanno promosso e  finanziato” commenta Elena Sartori, per anni alla guida del festival.

Dopo le dimissioni della stesa Sartori lo scorso gennaio, nessun soggetto culturale e nessuna figura di competenza si è fatta avanti per rilevare, in seno alla storica Associazione Polifonica, il ruolo di Direzione Artistica ed Organizzativa della manifestazione.

“Si chiude un pezzo importantissimo della storia culturale della città di Ravenna: un Festival che ha saputo incantare, servire da modello ispiratore e richiamare a Ravenna innumerevoli turisti per 63 anni,  promuovendo la carriera di  decine di giovani musicisti poi divenuti famosi nel mondo” continua Sartori.

“Particolare rammarico la Polifonica esprime per le modalità con cui si è consumato questo finale, ovvero nella totale mancanza di dialogo e di confronto democratico, bensì con un inspiegato gesto d’imperio e di forza.

Un sincero ringraziamento l’Associazione Polifonica di Ravenna esprime alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, storica sostenitrice del Festival di San Vitale, per il generoso intervento straordinario che a partire dal 2022  ha ridato slancio e fiato alla Polifonica e al Festival, regalando alla Città alcune delle Edizioni più memorabili della kermesse organistica ravennate.  Purtroppo le ultime”.