“Ieri Spadoni dichiarava pubblicamente che la Lega non è il suo partito. Oggi, magicamente, gli mettono in tasca la tessera da sostenitore. La pezza è peggiore del buco.
Ma davvero pensano che con il gioco delle tre carte si possa sistemare tutto?
Morrone ha escluso dal consiglio i veri leghisti: quelli che hanno sempre creduto nel progetto, che da oltre 10 anni combattono il sistema PD dentro e fuori dal palazzo.
E li ha sostituiti con due esponenti del centrosinistra: Discepoli di Casini, Ancisi, eletto vicepresidente nel precedente mandato coi voti del PD, in contrapposizione alla mia candidatura, sostenuta dal resto dell’opposizione, tranne che — guarda caso — dall’ ‘oncologo’ Ancarani”.
Gianfilippo Rolando torna a criticare la Lega, quello che definisce ancora il suo partito, il dirigente romagnolo Jacopo Morrone e quanto avvenuto oggi nella conferenza stampa convocata da Lista per Ravenna, Lega, Ambiente e Animali e Popolo della Famiglia. Una conferenza stampa convocata per cercare di mettere evidentemente fine alle analisi di questi giorni, che evidenziavano come, dopo il risultato elettorale, la Lega non fosse riuscita ad entrare in consiglio comunale.
Rolando continua ricordando passate elezioni: “Spadoni fu candidato alle provinciali del 2016 con la lista di centrosinistra ed eletto coi voti del PD consigliere provinciale, confluito poi nel gruppo consiliare di De Pascale.
Spadoni ha poi ricevuto deleghe da De Pascale in qualità di consigliere provinciale, a ulteriore dimostrazione del suo schieramento.
Ma davvero pensano che gli elettori siano così ingenui?”
Rolando si rivolge poi al segretario romagnolo del Carroccio: “Morrone, hai centrato il tuo obiettivo: ora questi due signori rappresenteranno il simbolo della Lega per l’intero mandato.
Ti sei giocato il tuo ultimo jolly.
Ma tranquillo: tutto è stato registrato fin dall’inizio, e il pronostico è stato azzeccato. Ora vediamo quanto i tuoi protettori avranno ancora voglia di investire su di te.”
