Ieri pomeriggio si è riunito l’Osservatorio per la sicurezza e la legalità sul lavoro di cui più volte abbiamo parlato. Abbiamo posto domande e messo in dubbio l’efficacia dello strumento così com’è e la volontà di andare oltre la facciata. Il Sindaco ha risposto al nostro Consigliere, Massimo Manzoli: «Non credo che spostare l’osservatorio dalla Prefettura, che è l’ente preposto alla sicurezza, al Comune possa essere davvero incisivo» ha detto. Lo dimostri. Oggi spiattelli i dati che dovrebbe aver ricavato nella riunione di ieri. E poi chiami le autorità preposte, dall’Ispettorato alla Ausl, dai Carabinieri alla Finanza, dall’Autorità Portuale alla Capitaneria di Porto e le altre. E dica che sulla base di quei dati si aspetta che incrementino le ispezioni, assumano il personale occorrente se manca, protestino con chi glielo impedisce se hanno vincoli superiori. E che poi, alla riunione successiva dell’Osservatorio, diano conto di quanto richiesto. Dopo 15 giorni, un mese al massimo se vogliamo passare ferragosto. Non dopo un anno come questa volta.
Dopo la riunione è stato emesso un comunicato. Parla di impegni futuri, di protocolli da rivitalizzare e della necessità di riunirsi ancora. Chiacchiere. Sempre ieri è uscita la notizia che siamo arrivati a sei. Sei lavoratori morti in Romagna dall’inizio dell’anno. Tutti in luglio tranne Christian Vernocchi in gennaio. Tutte le volte sentiamo dire che non è accettabile morire di lavoro. Quello che possiamo fare dall’opposizione è dire che non basta la commemorazione del giorno dopo. Insistere a pretendere che le istituzioni agiscano. Anche perché se non lo chiede Ravenna in Comune, dentro le istituzioni comunali non c’è nessun altro a farlo. È poco? È quello che possiamo fare noi. Quello che possiamo fare dall’opposizione. È la nostra parte. Dal Sindaco, dal Vicesindaco e dalle altre istituzioni pretendiamo che facciano finalmente la loro.