Il Comitato di intervento per l’ex ostello di Dante, composto dal Collettivo Autonomo Ravennate (promotore dell’iniziativa), mPotere al Popolo Ravenna e Italia Nostra ha indetto un presidio statico all’ostello: “Liberiamo il Dante, autogestione!”

L’appuntamento è per il 27 novembre, dalle 9 alle 13.

“La società capitalistica in cui viviamo si è dimostrata incapace di provvedere concretamente alla miseria che essa genera, facendo sprofondare in condizioni di vita indigenti, sempre più ampi strati di popolazione” scrive il comitato.

“Parliamo di:

Lavoratori, licenziati e precari

Donne con figli senza uno straccio di sussidio

Stranieri senza documenti costretti alle peggiori condizioni di lavoro perché ricattabili

Famiglie in emergenza abitativa in seguito allo sfratto

Persone senza dimora, private di un posto caldo, di un letto e di servizi igienici

Famiglie in difficoltà economiche dovute alla pandemia e all’aumento delle bollette

Studenti universitari che devono pagarsi gli studi e l’affitto

Le istituzioni, che dovrebbero garantire un vita dignitosa ad ogni individuo della società, lavorano invece al servizio dei padroni delle grandi aziende private, scaricando i costi delle crisi che generano, sulle spalle di queste classi subalterne distruggendo ogni giorno i diritti sociali conquistati con le lotte. Se alle istituzioni non interessano le nostre condizioni di vita, dobbiamo occuparcene noi direttamente senza delegare i nostri interessi a nessuno” critica il comitato.

“Noi del Comitato d’Intervento per l’Autogestione abbiamo individuato nell’ex Ostello Dante, un luogo idoneo alla realizzazione di una realtà collettiva autogestita, fondata sull’uguaglianza e la democrazia diretta, dove i rapporti non passano attraverso l’usuale discriminante del profitto e dello sfruttamento e neppure dalla degradante e pelosa carità. Una struttura dedicata agli emarginati di questa società, che fornendo servizi, beni primari e corsi formativi (es: per pittori, ceramisti, musicali e teatrali), percorsi di reinserimento, si ponga l’obbiettivo di ridare dignità alle vite degli ultimi, in autonomia dagli organismi del potere”.