“La cura del Tempo” è un’iniziativa che si è svolta nei giorni scorsi all’interno del complesso degli ex Salesiani di Faenza: la delegazione di Assoenologi Romagna ha organizzato una degustazione verticale di due vini che rappresentano due simboli del patrimonio enologico italiano: il Cervaro della Sala e il Montiano. Il tutto grazie a due protagonisti dell’enologia italiana, i fratelli Renzo e Riccardo Cotarella (il secondo è l’attuale presidente dell’Assoenologi nazionale). La degustazione ha riscosso una grande partecipazione: oltre novanta i presenti, che hanno avuto modo di comprendere ed approfondire caratteristiche e peculiarità dei due grandi vini. Non sono mancati spunti di riflessione su alcune tendenze enologiche legate alla vinificazione contemporanea, che a detta dei fratelli Cotarella rischiano di destabilizzare il consumatore, promuovendo messaggi non scientificamente e tecnicamente oggettivi. Il Cervaro della Sala è un vino bianco blend di diversi vitigni Chardonnay e Grechetto, un simbolo della produzione Umbra; le annate degustate sono state la 2013, la 2018 e la 2022. Il Montiano è un merlot elegante e fine, un vino che nella sua declinazione in bottiglia Magnum ha dimostrato di essere un grande prodotto del territorio Laziale, nelle sue annate 2005, 2012 e 2019.
«Oltre allo spessore di questi due vini – analizza Pierluigi Zama, presidente di Assoenologi sezione Romagna – abbiamo fatto un ulteriore esercizio di allenamento alla crescita enologica del territorio. Al di là della degustazione di due dei principali riferimenti enologici italiani, che non è cosa di poco conto, l’esercizio si è focalizzato anche sul tema della valorizzazione del territorio. Trent’anni fa due territori come quello del Cervaro e Montiano erano sconosciuti alla enologia mondiale, ma attraverso l’idea, la passione e l’ossessione di  due colleghi lungimiranti si è ottenuto un risultato che la storia oggi racconta. Come Assoenologi Romagna è un messaggio che abbiamo voluto dare alle nuove generazioni di enologi Romagnoli che stanno dando alla nostra terra talento indiscusso».