“Oggi la richiesta di affitto è in aumento e si prevede che lo sia sempre di più in tutti i settori: quello dell’affitto tradizionale, del transitorio, del turistico. Va sottolineato che, d’altro canto, si registra una contrazione dell’offerta di alloggi che già da oggi è visibile nell’assenza di immobili da locare nelle città della Provincia. E’ un grande problema, in primo luogo politico che, a nostro parere, le istituzioni non trattano con le dovute misure. Per Asppi non serve colpevolizzare, a turno, un settore o l’atro: affitti turistici, a studente o altro; oggi, ad esempio, è il turno degli affitti brevi turistici (bed and breakfast) che comunque sono una risorsa per l turismo ravennate.

Oggi l’affitto breve per usi turistici, B&B o altro è in crescita, perché il turismo è in crescita. E per  l’Italia è una “questione” importante perché il turismo rappresenta una fetta importante del PIL e quindi reddito per le famiglie.

Penalizzare l’affitto breve a favore di quello tradizionale (4+4 o 3+2)? Non funzionerebbe! Di solito è sempre il mercato e la convenienza a determinare le scelte, soprattutto dei piccoli proprietari che da quell’alloggio ricevono una parte importante del loro reddito.

La locazione “permanente”, offerta principalmente dalla piccola proprietà è un punto di forza che ha supplito e supplisce a carenze del pubblico, incapace di gestire efficientemente il proprio patrimonio, per questo sarebbe importante offrire ai privati l’opportunità di farsi carico del loro efficientamento, attraverso la “privatizzazione” o una gestione temporanea di lungo periodo in cambio di ristrutturazione e dedicata alla locazione.

La morosità? Spesso è quella reale o quella temuta che fa rivolgere lo sguardo verso affitti più sicuri o comunque di “corto” periodo, come appunto i B&B, le case vacanza o l’affitto a studenti.

C’è una fascia di famiglie che redditualmente sono in una fascia marginale e che producono morosità se non vengono aiutate. Il tema è che in Italia non esiste nessun tipo di welfare abitativo , di sostegno per le famiglie con redditi medio bassi che li aiutino a stare dignitosamente nel mercato dell’affitto quel poco che c’era, che era il fondo sociale per l’affitto per morosità incolpevole, è stato cancellato, per cui oggi non esiste nessun strumento di sostegno per le famiglie bisognose e tutte si scarica sulle spalle del proprietario e anche dell’inquilino per la situazione.

Vi è poi il ragionamento sul fisco. Sembra però che Governo e enti locali, con aumento di cedolare secca e Imu vadano nel senso della crescita.”