I Giovani Democratici di tutta l’Emilia-Romagna sono stati riconosciuti dalla Commissione Europea come sostenitore del PAESC, il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, prima organizzazione politica in Italia ed in Europa:

“Dopo quasi un anno di lavoro abbiamo ottenuto l’appoggio e il riconoscimento da parte della Commissione Europea per poter portare avanti questa importante battaglia per la lotta alla crisi climatica” spiegano i Giovani DemocraticiEssere sostenitori significa avere la capacità di promuovere il Patto dei Sindaci, di mobilitare e sostenere i nostri militanti e le amministrazioni locali per raggiungere gli obiettivi del PAESC”.

“In questo anno, come federazione GD regionale, ci siamo posti l’obiettivo di studiare come portare il PAESC al 100% in Emilia-Romagna agendo politicamente con tutti i contatti a nostra disposizione” commentano Raffaele Bruschi, responsabile Ambiente, Edoardo Carminucci, responsabile Economia, Gabriele Pinto, responsabile del progetto, ed Enrico Verdolini, segretario Regionale, in sostanza il Dipartimento Ambiente e Sviluppo Sostenibile dei Giovani Democratici dell’Emilia-Romagna.

“Abbiamo e stiamo collaborando con ENEA che in qualità di ente coordinatore è il punto di riferimento a livello nazionale, con ANCI per comprendere appieno le dinamiche e le criticità rispettive all’attuazione del PAESC, con l’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (AESS) la quale ha già fornito supporto tecnico a molti comuni che stanno attualmente portando avanti il lavoro sul patto. Infine, stiamo collaborando con assessori e consiglieri che hanno già svolto questo lavoro e si sono resi disponibili a fornirci la loro esperienza ai fini dell’obbiettivo che ci siamo posti”.

Ma cosa faranno adesso i Giovani Democratici ?

“Agiremo sul nostro territorio politicamente a diversi livelli amministrativi (regionale e locale) per promuovere l’iniziativa del Patto dei Sindaci e sostenere i loro firmatari. Il fine ultimo di tutto questo lavoro sarà quello di portare una serie di proposte in regione che possano facilitare la risoluzione di alcune criticità che rendono difficile l’attuazione del PAESC da parte dei comuni. Il riconoscimento da parte della Comunità Europea è sicuramente un piccolo passo in avanti che però ci carica di importanti responsabilità che porteremo avanti con sempre più determinazione” .