“Tagli di nastro, spazi espositivi e vetrate illuminate: la stazione ferroviaria di Ravenna viene raccontata come simbolo di rinascita urbana e culturale. Ma mentre si celebrano interventi di immagine, la città resta ostaggio di uno dei suoi problemi infrastrutturali più gravi e irrisolti: il passaggio a livello di via Canale Molinetto.
Nessuno mette in discussione il valore di una stazione più accessibile, decorosa e funzionale. Il nodo, però, è un altro: la distanza evidente tra ciò che viene presentato come priorità e ciò che incide realmente sulla vita quotidiana dei cittadini. I 15 milioni di euro investiti da RFI hanno prodotto un miglioramento estetico e simbolico, ma non hanno sciolto i nodi che da anni soffocano la viabilità ravennate.
Ravenna non è paralizzata dalla mancanza di una velostazione o di un’area studio: è bloccata da quartieri divisi dai binari, da code interminabili, da tempi di percorrenza imprevedibili. Il passaggio a livello di via Canale Molinetto rappresenta da tempo l’emblema di questa immobilità. Un problema noto, documentato e riconosciuto da tutti.
Eppure un progetto per eliminarlo esiste da anni. Nel 2015 furono firmati accordi tra Comune, Autorità Portuale, Regione Emilia-Romagna e RFI per la realizzazione di un sottopasso capace di cambiare in modo concreto la mobilità cittadina. Un’opera strutturale, non simbolica. Un intervento destinato a migliorare davvero la qualità della vita di migliaia di persone ogni giorno.
Da allora, però, solo rinvii. Prima la complessità tecnica, poi le criticità per residenti e commercianti, quindi un confronto mai davvero portato a compimento. Nel frattempo è nato un comitato cittadino che ha chiesto ascolto, trasparenza e modifiche a un progetto percepito come imposto dall’alto. Richieste legittime che avrebbero dovuto portare, già nel 2022, a una revisione condivisa. Ma gli aggiornamenti promessi non sono mai arrivati.
Intanto le istituzioni si mostrano compatte davanti alle telecamere per celebrare una stazione “che diventa spazio culturale”, mentre a poche centinaia di metri il traffico si ferma, le sbarre si abbassano e la città si divide in due. Una contraddizione difficile da ignorare.
Riqualificare è semplice quando non si toccano interessi, quando non si affrontano conflitti, quando non si assumono decisioni complesse. Molto più difficile è portare a termine un’opera strategica, mediare con il territorio e assumersi la responsabilità politica delle scelte. Ma è esattamente questo che si chiede a chi governa una città.
La stazione potrà anche essere più bella e luminosa. Ma finché Ravenna resterà bloccata davanti a un passaggio a livello che doveva essere superato da anni, ogni inaugurazione rischierà di suonare vuota. La vera riqualificazione non si misura in vetrate o pannelli informativi, ma nella capacità di risolvere i problemi che contano davvero.
Per questo continueremo a sollecitare l’amministrazione affinché si faccia portavoce con determinazione nei confronti di RFI e questa criticità venga finalmente affrontata e risolta.”
Nicola Grandi
Consigliere comunale Fratelli d’Italia – Capogruppo


























































