“Mentre si avvicina la data del 25 Aprile, anniversario della Liberazione d’Italia, di un’Italia che ha Resistito e che fonda i propri valori sull’antifascismo, sulla libertà, sulla democrazia e che ci ricorda che l’Italia è costituzionalmente un Paese antifascista non per opinione, ma per legge , su svariate testate giornalistiche riecheggiano polemiche sul caso della docente che ha assegnato alle studentesse e agli studenti il brano “Bella Ciao” all’interno di un percorso progettuale con-diviso collegialmenete, così come dichiarato dalla stessa.

E’ svilente pensare e credere che in un momento storico-culturale così particolare come questo, un testo intriso di valori universali di libertà e opposizione alle dittature e alla guerra, che non presenta al suo interno alcun riferimento politico o religioso, un testo divenuto l’emblema dell’antifascismo e della resistenza possa diventare, invece simbolo di faziosità politica. La scuola da sempre ha un ruolo centrale nella formazione dei futuri cittadini e proprio per queste ragioni ha una grande responsabilità. Di fatto, nei tanti percorsi progettuali che vengono messi in atto, deve essere chiara l’idea di quanto sia importante la conoscenza della storia in quanto essa permette ad ognuna e ad ognuno di noi di capire chi siamo e soprattutto quali vie percorrere per evitare di commettere gli stessi gravissimi errori del passato.”