La Regione Emilia-Romagna adegua la propria aliquota regionale (ovvero la quota parte della fiscalità generale di competenza dell’amministrazione di viale Aldo Moro) alla luce della revisione degli scaglioni Irpef varata dal governo Draghi e approvata dal Parlamento italiano. Le Regioni, infatti, possono utilizzare la parte della leva fiscale di propria competenza solo all’interno della cornice delle vigenti leggi statali in materia.
Il progetto di legge regionale varato dalla Giunta prevede la conferma delle aliquote dell’addizionale regionale per i primi tre scaglioni di reddito imponibile: allo 0,1% fino a 15mila euro, allo 0,7% dai 15mila ai 28mila, allo 0,8% dai 28mila ai 50mila euro, all’1,04% l’aliquota relativa allo scaglione di reddito imponibile superiore a 50mila euro.
Le novità, che non porteranno un aumento complessivo del gettito regionale, sono contenute nel progetto di legge illustrato oggi dall’Assessore al Bilancio Paolo Calvano nel corso della Commissione Bilancio presieduta da Massimiliano Pompignoli.
“La riforma nazionale delle aliquote Irpef non aumenta in alcun modo la pressione fiscale per cittadini e imprese: così è anche per le tasse regionali, che rimangono invariate. La proposta della Giunta- ha detto l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano- punta a mantenere il criterio di gradualità delle aliquote in relazione alle fasce di reddito imponibile, in attuazione del principio costituzionale di progressività del prelievo. Così, senza variare la pressione fiscale, viene confermato interamente il gettito destinato al sostegno delle politiche regionali di welfare e di incentivi agli investimenti”, spiega l’assessore nella sua relazione.