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Istituire un tavolo di confronto con il Governo per evitare l’applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein attraverso una mappatura delle concessioni che rilevi la disponibilità della “risorsa spiagge” per nuove iniziative imprenditoriali e, allo stesso tempo, garantisca la continuità aziendale per gli attuali titolari di stabilimenti balneari. A chiederlo è CNA Balneari, che ritiene necessario anche sospendere il termine di scadenza delle attuali concessioni, fissato al 31 dicembre prossimo dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza. La proroga sarà necessaria anche per trattare in sede europea la soluzione definitiva al problema.

Un sistema informativo di rilevazione (mappatura) delle concessioni di beni pubblici, comprese le aree demaniali libere affidabili in concessione, non potrà che restituire – sottolinea Laura Sillato, responsabile di CNA Turismo e Commercio di Ravenna – la giusta e necessaria informazione sul grado, molto ampio, di disponibilità della “risorsa spiagge” attualmente presente in Italia. Questa mappatura consentirebbe al potere esecutivo e legislativo di attuare un’analitica riforma del demanio marittimo, fluviale e lacuale a finalità turistica. La riforma potrà così contemplare una programmazione per il rilascio di nuove concessioni (in adesione ai principi comunitari per lo sviluppo del mercato) e i criteri di stabilità per gli attuali rapporti concessori da non assoggettare alla direttiva Bolkestein in quanto precedenti al recepimento della stessa nel nostro ordinamento”.

“È fondamentale – conclude Bruno Borghetti, responsabile di CNA Balneari Ravenna e Cervia – salvaguardare gli attuali rapporti concessori che hanno contribuito, con l’eccellenza dei servizi offerti, al rilancio complessivo del turismo, stabilendo anche un vero e proprio patto implicito con gli imprenditori del nostro territorio che mostrano la volontà di investire per valorizzare ulteriormente l’offerta turistica, ma rischiano di essere “bloccati” dall’attuale incertezza, che non possiamo in alcun modo permetterci”.