Nel 1977 fu inaugurato a Fornace Zarattini un moderno centro nuoto privato con una piscina coperta da 25 metri, la palestra e una tribuna da 600 posti. L’attività natatoria si svolse regolarmente per qualche tempo, ma una serie di vicende negative portarono poi all’abbandono e infine alla demolizione della struttura. Il complesso prevedeva anche attrezzature esterne, costruite nel grezzo, mai ultimate, tra cui una vasca da 50 metri e una piscina per i tuffi. Di quest’ultima non si è più parlato a Ravenna. Un nuotatore master ravennate, frequentatore da anni e ottimo conoscitore della piscina comunale Gianni Gambi di via Falconieri, ci propone l’idea che nella prossima riedificazione di questa piscina, ormai in fase di progettazione esecutiva, la vasca da 50 metri possa essere divisa in due più piccole, di cui una dotata di piattaforma tuffi da 1, 3, 5 e 10 metri. In tal modo, Ravenna potrebbe offrire un centro nuoto pubblico di alto livello, un vero e proprio stadio del nuoto, potendo ospitare tutte le diverse discipline che si svolgono in acqua, come adesso succede in Romagna solamente a Riccione, con tutti i vantaggi che ne derivano a questa città.

Per la vasca da 50 metri, il progetto prevede una profondità da 2 a 3 metri, nettamente insufficiente per una piattaforma tuffi. L’incremento della profondità aumenterebbe il costo di costruzione della vasca ed il volume di acqua che conterrebbe. Visti gli obblighi di continuo ricambio dell’acqua, anche gli impianti di ricircolo e depurazione dovrebbero essere maggiormente dimensionati. Tuttavia, collocandosi il nuovo centro natatorio in una prospettiva di lungo periodo (la durata della concessione è di 25 anni), l’Amministrazione potrebbe ritenere la proposta meritevole di valutazione considerando il valore aggiunto dell’investimento.

Altra ipotesi è di prevedere una vasca idonea per una piattaforma tuffi nell’annunciata seconda piscina comunale, prevista a lato di viale Mattei con ingresso da via Bisanzio, entro la nuova area sportiva compresa nel progetto urbanistico denominato Comparto S2 Romea-Anic-Agraria”.

Quanto sopra interessa direttamente le competenze dell’assessora all’Urbanistica e ai Lavori pubblici e dell’assessore allo Sport.

Al sindaco chiedo se condivide l’opportunità di approfondire e valutare la praticabilità di questa proposta.