La violenza che si consuma nelle tante sfaccettature del mercato del sesso — che non si è fermato nemmeno durante l’emergenza della pandemia — è il tema al centro dello spettacolo teatrale “Nemmeno con un fiore – Il prezzo dell’amore”, che andrà in scena venerdì 26 Novembre alle ore 20,30 al Teatro San Giuseppe di Faenza.

Patrocinato dal Comune di Faenza e col contributo dell’Unione della Romagna Faentina, l’evento rientra nelle iniziative realizzate in occasione della Giornata internazionale per eliminazione della violenza contro le donne dall’ Assessorato alle Politiche e Cultura di genere del Comune di Faenza.

“Come capo pattuglia ormai da dieci anni, girando di notte ne ho viste di cose: bordelli a cielo aperto, porti senza mare che l’onda azzurra dei nostri lampeggianti fa sparire in fretta quando arriva”. “Lei ha bisogno di denaro per pagare chi la sfrutta, io di un corpo”. “Dovrebbero riaprire le case chiuse, ecco”. Sono queste alcune delle voci di un racconto toccante e coinvolgente, ispirato alla storia vera di una giovane donna sfruttata sui marciapiedi della Via Emilia.

Tra le righe del testo sono inoltre disseminate tracce di molte vite diverse: quelle incontrate dalle Unità di strada della Comunità Papa Giovanni XXIII, che da più di 25 anni cerca di strappare da una vita degradante le donne costrette a prostituirsi, in varie città d’Italia tra cui Faenza.

Le attrici in scena interpretano ciascuna diversi ruoli, dando vita a personaggi ordinari, apparentemente distanti dal mondo della prostituzione eppure irrimediabilmente coinvolti. Lo scopo è far emergere la complessità non solo del fenomeno della prostituzione e della mercificazione dei corpi, ma della violenza di genere in senso più allargato.

“Poter ospitare questo spettacolo -sottolinea il sindaco Massimo Isola- è un privilegio, una occasione che dovremmo cogliere per poter capire meglio a quali barbarie le donne spesso siano sottoposte. La fotografia scattata dagli autori è purtroppo vivida e attualissima. Il fenomeno della prostituzione è direttamente connesso alla violenza sulle donne. Aver istituito una Giornata dedicata a questo tema è un messaggio forte di una società che vuole ribellarsi. Anche la nostra città recentemente è stata duramente colpita. Ma se quell’efferato omicidio è stata la punta, l’acme della furia di un uomo contro una donna, ogni giorno molte sono vittime di violenza non solo fisica. Come istituzioni, abbiamo il dovere di lottare contro l’indifferenza e il silenzio nelle quali si consuma la violenza e l’istituzione della Giornata del 25 novembre ci permette di uscire dagli ambiti comunicativi tradizionali per intercettare parti più larghe di società che non sempre riusciamo a incontrare normalmente”.

Lo spettacolo scritto e diretto da Emanuela Frisoni in collaborazione con la giornalista Giovanna Greco e gli artisti Giampiero Pizzol e Rosa Morelli; in scena le attrici Barbara Abbondanza, Giorgia Guerra e Patrizia Bollini.