In relazione a quanto riportato nel DCPM del 1 marzo 2020, all’ articolo 2 paragrafo f), allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi  del  virus SARS-COV2-2019/2020:

“apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’art. 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004,  n.  42,  a condizione che  detti  istituti  e  luoghi  assicurino  modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare  assembramenti  di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle  caratteristiche  dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”,

è quindi stata annullata l’ inaugurazione prevista nel tardo pomeriggio del  il 3 marzo, ma la Mostra sarà aperta al pubblico da mercoledì 4 marzo a lunedì 16 marzo, data di nascita di Tonino Guerra, nel pieno rispetto di quanto riportato nell’ decreto stesso.

Nota introduttiva alla Mostra

TONINO GUERRA, poeta, scrittore e sceneggiatore di fama internazionale, è nato il 16 marzo 1920 a Santarcangelo di Romagna, dove è scomparso il 21 marzo 2012.

Vissuto per trent’anni a Roma, con lunghe soste in Russia, divenuta sua seconda patria, alla fine degli anni ’80 si è trasferito a Pennabilli,  dove era solito trascorrere lunghi periodi estivi e nella quale è sepolto.

Figlio di genitori contadini (alla madre analfabeta insegnerà a scrivere), durante la seconda guerra

mondiale viene deportato in Germania e rinchiuso in un campo d’internamento dove inizia a comporre i primi versi in lingua romagnola. Nell’immediato dopoguerra pubblica la sua prima raccolta di poesie in dialetto, I scarabócc. A questa ne seguono altre, fra le quali I Bu (1972. Pubblica cinquanta libri fra racconti e poesie, vincendo numerosi premi: il Pirandello, il Pasolini, il Gozzano, il Nonino, il Carducci e il Comisso.

Dai primi anni ’50 si è dedicato alla sceneggiatura e ha scritto per i più grandi registi dell’epoca,

compresi Vittorio De Sica, Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, i fratelli Taviani, Elio Petri, Mario Monicelli, Francesco Rosi, Theo Anghelopulos e Andrej Tarkovskij. Oltre 120 i film da lui sceneggiati, da L’Avventura di Antonioni ad Amarcord di Fellini, vincitore del Premio Oscar.

Ma alla Romagna il Maestro santarcangiolese ha dato qualcosa di più: un segno tangibile del suo passaggio.  Sono numerose le opere realizzate o volute dal poeta per salvaguardare e valorizzare la bellezza del suo territorio.

Tutta la Romagna ne conserva tracce: nel cesenate il Maestro ha realizzato La fontana delle farfalle a Sogliano e Gli arazzi con la stamperia Pascucci di Gambettola, oltre alle Porte e ai Mobilacci di Longiano. Nel Giardino degli Orselli di Forlì svetta L’albero della chiarezza, a Riccione la fontana del Bosco della pioggia, a Cesenatico la Cattedrale delle foglie.

Numerose anche le opere di Tonino Guerra nel ravennate, dalla Bambola orientale nel capoluogo alla Casa del mare d’inverno a Milano Marittima, passando per l’installazione di Bagnacavallo Un Natale dopo l’altro per concludere con Il Tappeto sospeso a Cervia, dove il poeta ha abbellito con la sua opera anche la “Casa delle farfalle”.  Santarcangelo e Pennabilli, città dove il Maestro è nato e vissuto, conservano i Luoghi dell’anima. Questo lungo, ma non completo elenco, testimonia con forza il passaggio di Tonino Guerra nel suo territorio. 

“Nel centenario della sua nascita l’ Associazione “Il Lavoro dei Contadini” vuole ricordare Tonino Guerra e rendergli omaggio dedicandogli i Lòm a Mêrz 2020” ha sottolineato la presidente Lea Gardi. 

“La profonda amicizia e stima che legava Tonino Guerra al nostro compianto Presidente Italo Graziani  nasce nel 1990 con gli allestimenti dei Natali di Bagnacavallo, consolidandosi  poi nel tempo.

Tonino Guerra per Il Lavoro dei Contadini è stata una persona amica, generosa, che sempre ci ha accolto nella sua casa con affetto.

Su suggerimento del Maestro, abbiamo rafforzato un forte legame con gli artigiani del territorio, gli artigiani delle tele stampate, delle ceramiche, dei vimini, del legno, del ferro battuto, quel lavoro artigiano così strettamente intrecciato alla vita contadina.

In questa mostra si potrà toccare con mano la professionalità di diversi e importanti Artisti Artigiani del territorio che hanno avuto, l’ onore, il piacere e la fortuna di collaborare fattivamente con Guerra e che con le loro opere esprimono lo spirito del Maestro: “Dobbiamo fare cose che siano di più della banale perfezione”.

Chi entrerà a visitare la mostra, curata da Rita Ronconi, potrà respirare la poesia e la bellezza del mondo di Tonino Guerra”.

 

Arti Grafiche di Andrea Sanchini, Pesaro

“I Giganti”, stampe di disegni originali di Tonino Guerra, ingrandite su tela e ritoccate a pennello

Aurelio Brunelli, Ravenna

“Lampade di Tolstoj” e “Albero”, sculture in ferro realizzate su disegni di Tonino Guerra

Carla Lega, Faenza

Ceramiche realizzate su disegni di Tonino Guerra

Luigi Mattei Gentili, Pennabilli

“Le Belle Donne”, ceramiche raku realizzate in collaborazione con Tonino Guerra

Luciano Paci, Urbino

“I Barattoli”, sculture in ferro realizzate su disegni di Tonino Guerra

Anna Tazzari, Bagnacavallo

Ceramiche realizzate su disegni di Tonino Guerra

Tipografia F.lli Lega, Faenza

“I SCARABÓCC”, “LA S-CIUPTÈDA” e “LUNARIO”, poesie di Tonino Guerra, collezione privata di Giorgio Ricci

Rita Ronconi, curatrice della Mostra