Oggi, venerdì 29 marzo i Verdi dell’Emilia-Romagna sono stati al presidio di Legambiente, in via Gulli, 182 a Ravenna, per ribadire il loro dissenso nei confronti dell’uso delle energie fossili, promosso dalla Offshore Mediterranean Conference di Ravenna.
Sono stati presenti il co-portavoce dei Verdi Matteo Badiali e il già assessore riminese Cesarino Romani, promotore del programma Eolico in mare.
“Nei primi anni ’80, i Verdi e gli ecologisti riuscirono a risparmiare alla città di Ravenna la costruzione di una centrale a carbone, preferendo il gas naturale come tappa intermedia del cammino verso le energie rinnovabili. A quasi quarant’anni di distanza, – affermano i Verdi dell’Emilia-Romagna, – i promotori di OMC Ravenna continuano ancora a parlare di petrolio e gas come supporto a una transizione di cui non esiste alcun progetto. Interessante, in questo senso, è stata l’idea presentata un decennio fa dal nostro assessore Cesarino Romani per l’impiego dell’energia eolica tramite l’installazione di una Wind Farm nel Mare Adriatico davanti alle coste Emiliano Romagnole. Noi pensiamo a un piano per rendere la riviera adriatica la prima riviera al mondo ad energia solare grazie all’installazione sistematica di collettori per la produzione di acqua calda e di pannelli fotovoltaici. Abbiamo bisogno, in buona sostanza, di progetti concreti per l’avvio di un’era post-combustibili fossili. E ne abbiamo bisogno al più presto. Siamo stanchi di guardare le trivelle dalle nostre spiagge, di vedere queste ultime ‘mangiate’ dal mare, anno dopo anno, centimetro dopo centimetro: una situazione che finirà per danneggiare seriamente il turismo balneare e l’economia stessa della riviera. Siamo convinti che solo un serio piano di riconversione del settore a favore delle rinnovabili possa garantire una stabilità duratura, anche dei livelli occupazionali. Proprio in questi giorni – concludono i Verdi – abbiamo appreso dal focus realizzato dal Censis per Confcooperative che la green economy ha attualmente un valore del 2,4% del Pil: attardarsi a difendere le energie fossili, oltre ad aggravare i gravissimi fenomeni legati al cambiamento climatico, non impedirà la crisi di un settore obsoleto, già disertato da grandi fondi di investimento, come quello sovrano della Norvegia”.
E i Verdi continuano affermando: “Un impianto per venti famiglie , niente di più l’impianto per ottenere energia dal moto ondoso, ecco lo specchietto per le allodole della Fiera Offshore di Ravenna. Quando una sola pala eolica produrrebbe elettricità da venti a quaranta volte tanto. Green washing, spazzatura finta green, dai sostenitori fossili delle energie fossili. Costretti a usare le nostre parole, energie rinnovabili, economia circolare, per mascherare i loro soliti profitti fossili mortiferi. E la foto del sottosegretario Giorgetti con il modellino…patetica”.