Dopo la notizia della morte dell’operaio caduto il 28 aprile in un cantiere edile a Russi, avvenuta dopo otto giorni di agonia, CGIL, UIL e CISL chiedono «la convocazione urgente del Tavolo del Patto Territoriale per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro sottoscritto da tutte le parti sociali in Prefettura nel 2022 per valutare le iniziative da intraprendere per fermare questa strage di vite umane».

«Purtroppo – proseguono – apprendiamo con dolore che il gravissimo incidente sul lavoro dei giorni scorsi a Russi (RA) si è tramutata nell’ennesima morte sul lavoro. Il primo pensiero e le più sentite condoglianze vanno ai familiari di Jilali Sejdi, il lavoratore deceduto nel cantiere».

«CGIL, CISL e UIL, unitamente alle categorie edili FILLEA-FILCA-FENEAL, in attesa che le indagini della Procura e della Medicina del Lavoro facciano chiarezza sulle dinamiche e accertino le responsabilità di questo tragico infortunio mortale fin da ora chiedono il massimo impegno perchè queste tragedie non abbiano a ripetersi», continuano i sindacati.

«Dalle prime informazioni – ribadiscono i sindacati – appare evidente come alcune misure di sicurezza fossero carenti o insufficienti, come l’assenza di misure contro il pericolo di cadute quali la linea-vita sulla copertura degli edifici in ristrutturazione. Servono misure concrete e immediate ad ogni livello ed è necessario investire più risorse sia a livello di prevenzione che di repressione per contrastare la piaga degli infortuni mortali sul lavoro».