Dopo l’annuncio dell’arrivo a Ravenna della nave Humanity 1 con 125 profughi a bordo, il capolista del PRI alle elezioni comunali del 25-26 maggio Giannantonio Mingozzi sottolinea come sia «quanto meno singolare che, in prossimità delle elezioni, il porto di Ravenna stia diventando, grazie alle scelte del Governo, il principale scalo di attracco, sbarco e assistenza dei migranti. Sono ormai 2000 sbarcati da 20 navi destinate a Ravenna dal 31 dicembre 2022 e domani, martedì, attraccherà la terza nave in appena 20 giorni».
«Non sono in discussione quei principi etici, umanitari e solidaristici – continua Mingozzi – che la popolazione, la Prefettura, il Comune ed i corpi di emergenza e di assistenza, con grande professionalità e impegno, mettono in pratica anche volontariamente. Semmai, per confutare ogni dubbio, il Governo dovrebbe spiegare per quale motivo il porto di Ravenna, con lunghe distanze in più da percorrere e senza una giusta alternanza con altri porti italiani, magari più vicini alle coste mediterranee, sia ormai considerato il principale porto di sbarco dei migranti».
«Il nostro è un porto aperto – conclude il capolista dell’Edera – ma vorrei ricordare al Governo che non può diventare l’unica destinazione e la più lontana per chi fugge e rischia la vita in mare quando il principio di solidarietà e di mutuo soccorso deve appartenere a tutti con l’attenzione dovuta alla stessa operatività del nostro scalo ed il rispetto per una corretta suddivisione degli impegni».


























































