Le regioni del Nord Italia, contrariamente a quanto possiamo supporre hanno il triste primato del fenomeno della delinquenza minorile e delle baby gang, con valori tendenzialmente in aumento. L’Emilia Romagna si posiziona al quarto posto nella classifica nazionale, con Bologna con il più alto indice di criminalità minorile, subito dopo Milano, Genova e Torino.

Nonostante una realtà più provinciale, un numero di abitanti inferiori, Ravenna nella nostra regione si posiziona al 4° posto per delinquenza minorile.

Un fenomeno in costante crescita. Un piccolo esercito di giovanissimi violenti (età media 14/16 anni), autori di furti, risse, danneggiamenti, spaccio di sostanze stupefacenti (in particolare marijuana e cocaina) delle quali ne fanno uso insieme a quantità esagerate di alcool (spesso comprate nei supermercati utilizzando il documento di un amico maggiorenne).

L’abbandono scolastico, mancanza di infrastrutture dopo-scuola e sportive pubbliche, ove accogliere quei minori che, per necessità lavorative di entrambi i genitori, trascorrono troppo tempo a casa da soli frequentando spesso le “cattive compagnie”, limitate strutture e personale per l’assistenza sociale territoriale, noia, necessità di emulare atti violenti e condividerli sui social, sono tra le principali cause del fenomeno delinquenziale minorile (oggi in Italia a carico degli uffici per i servizi minori – comunità, istituti carcerari minori ecc vi sono ben 17.000 minori, ai quali si somma un altro terzo di chi pur avendo commesso reati è stato condannato a programmi al di fuori della detenzione comunitaria o carceraria)

A fronte di questo crescente disastro sociale che crea, legittimamente paure nei cittadini, concretamente cosa ha fatto o pensa di fare il Comune di Ravenna, oltre alle solite frasi di circostanza in campagna elettorale?

Molto poco o quasi niente. Nessun investimento è stato fatto (o programmato) per aprire sessioni di dopo scuola con l’utilizzo anche di attività sportive e ricreative per i nostri giovani dai 14 anni in su. Per lo sport -compreso la manutenzione straordinaria dello stadio di calcio Benelli e altri impianti che incamerano la maggior parte degli investimenti- l’attuale Giunta ha investito nel 2021 solo euro 50.000 per acquisto di attrezzatture ed arredi delle palestre. Stesso investimento per il 2022 e 2023. Finanziamenti ridicoli o inesistenti alle società sportive private.

Welfare e servizi alla persona, compreso problema casa, sanità, servizi anziani, disabili, infanzia e minori, nel 2021 il Comune di Ravenna ha investito, tutto compreso, un misero 10%, senza implementare le assistenze sociali sul territorio.

A dir poco imbarazzante se non vergognoso.