Il mercantile battente bandiera albanese denominato ‘RAFAELO-I’, con a bordo 8 persone di equipaggio è stato oggetto nella giornata di ieri di una serie di controlli, effettuati dagli uomini della Guardia Costiera di Ravenna, finalizzati alla verifica degli standard di sicurezza a bordo e delle condizioni di igiene ed abitabilità dell’equipaggio.

Tali controlli, rientranti nella cosiddetta attività di “Port State Control”, sono molto frequenti ed intensi nel Porto di Ravenna, tipico scalo marittimo di merci polivalenti e relative diversificate tipologie di vettori navali provenienti da tutto il mondo. Il team ispettivo della sicurezza della navigazione della Capitaneria di Porto, salito a bordo per le investigazioni di rito ha accertato numerose carenze a bordo del mercantile sopra indicato: tra queste il mancato funzionamento di alcuni sistemi di allarme, scarsa manutenzione dei dispositivi di protezione contro gli incendi e dei sistemi di emergenza, condizioni di vita e di lavoro a bordo sotto gli standard previsti dalle Convenzioni Internazionali  sono solo alcune delle irregolarità emerse. Il complesso delle significative e rilevanti deficienze riscontrate ha determinato la necessità di procedere al fermo amministrativo della nave in porto, in attesa dell’intervento dell’Amministrazione Marittima albanese e del Registro di classifica della nave per l’immediato e definitivo ripristino delle condizioni di sicurezza.

Si tratta della terza nave straniera destinataria di provvedimento di fermo amministrativo in porto nel mese di luglio.

Infatti, il 01/07 u.s. il medesimo provvedimento ha interessato il mercantile battente bandiera panamense denominato ‘MIA’, con a bordo 19 persone di equipaggio, a seguito di segnalazione relativa ad un presunto sversamento di idrocarburi al largo delle coste pugliesi, rilevata da un satellite dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA), mentre era in navigazione verso il porto di Ravenna. A seguito degli accertamenti effettuati a bordo dell’unità, gli Ispettori della sicurezza della navigazione della Capitaneria di Porto di Ravenna, dopo aver accertato l’idoneità della nave all’effettuazione di un viaggio di trasferimento congiuntamente all’Amministrazione marittima panamense ed al Registro di classifica della nave, ne avevano disposto il trasferimento – in assenza di carico a bordo – presso un idoneo cantiere di riparazione, con la finalità di sostituire totalmente gli impianti parzialmente danneggiati, al fine di evitare ogni rischio nel sicuro dell’esercizio della nave anche per il futuro.

Il 09/07/2019 è stata invece sottoposta a fermo la nave ro/ro cargo (termine utilizzato per indicare una nave adibita al trasporto di camion, autoarticolati, rimorchi e veicoli eccezionali) denominata ‘OTTO’, battente bandiera camerunense e con a bordo 13 persone di equipaggio. La nave, giunta a Ravenna con il motore principale sinistro in avaria, presentava anche altre irregolarità accertate nel corso dell’ispezione da parte della Capitaneria: scarsa familiarità dell’equipaggio con le procedure per evitare gli accessi non autorizzati, condizioni di vita e di lavoro a bordo non in linea con gli standard internazionali, inefficace manutenzione dei dispositivi per la lotta antincendio e mancato pagamento dei salari dei marittimi imbarcati sono solo alcune delle anomalie riscontrate.

Ravenna nell’ultimo biennio è stata il primo porto italiano per numero di ispezioni eseguite su naviglio straniero. La detenzione di una nave mercantile, nella realtà globale, è un importante deterrente contro le navi che falsano le regole della concorrenza traendo un ingiusto vantaggio economico dalla mancata applicazione delle norme internazionali.

L’attività di controllo descritta proseguirà comunque per tutto l’arco dell’anno al fine di assicurare un’azione continuativa di ‘vigilanza mirata’, soprattutto nei confronti di quelle unità navali battenti Bandiere di comodo, che navigano in condizioni di sicurezza ‘sub-standard’ che potrebbero rivelarsi critiche per la salvaguardia della vita umana degli equipaggi e per la tutela dell’ambientale marino.