Fughe dalla guerra, rapimenti e riscatti, torture. Medici Senza Frontiere racconta il viaggio dei profughi della Geo Barents

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Tre operazioni di salvataggio a poco tempo l’una dall’altra. Cinque giorni di navigazione per raggiungere Ravenna. Le storie che raccontano i volontari di Medici Senza Frontiere sono storie di barbarie. Persone che scappano dalla guerra, dalle persecuzioni o dalla povertà. A bordo della Geo Barents presenti siriani, bangladesi, pakistani, egiziani, sudanesi nigeriani, senegalese, eritrei, indiani, yemeniti, persone dallo Sri Lanka e dalla Palestina. Fra i 334 migranti a bordo, 16 i nuclei familiari. Cercano un futuro migliore, ben sapendo di andare incontro a torture e altrettanta disumanità, non di rado anche la morte. Per questo i volontari sperano di tornare al più presto in mezzo al Mediterraneo. Fra viaggio fino a Ravenna e ritorno la Geo Barents non è stata e non sarà operativa per almeno 10 giorni, durante i quali diverse imbarcazioni potranno tentare di attraversare il mare.