Al presidente del Consiglio territoriale Darsena così scrive Elisa Frontini, capogruppo di Lista per Ravenna nel Consiglio Darsena:

<<Quasi un anno fa, il Consiglio territoriale della Darsena chiese all’amministrazione comunale, su mia iniziativa, il rifacimento dei marciapiedi di via Lanciani. Tale strada rappresenta, in asse con via Tommaso Gulli, l’arteria trasversale dello storico quartiere popolare Darsena, abitato notoriamente, in prevalenza, da persone anziane, con una percentuale elevata anche di persone con impedimenti fisici. Questi marciapiedi non vengono asfaltati da 40 anni, ragion per cui mi sono impegnata perché si desse riscontro alla richiesta, sentendomi ogni volta ripetere che sarebbe stato “molto presto”.

Da via Lanciani non è passato il giro d’Italia. Non vi abitano personalità del mondo politico ed economico, ma gente del popolo, che tuttavia rivendica il diritto alla pari dignità da parte dell’amministrazione pubblica, a cui, in modo non meno puntuale, paga, proporzionalmente al proprio reddito, le tasse e i tributi dovuti. Questi marciapiedi sono impercorribili senza pericolo, soprattutto da anziani e disabili. Lo dimostrano le foto allegate, insieme a numerose altre, anche su fratture particolarmente insidiose, che tengo a disposizione.

Esiste uno specifico obbligo da parte di un’amministrazione pubblica (nel caso, sulla manutenzione delle strade comunali) di adottare misure di cautela e prudenza atte ad evitare il concreto pericolo per l’incolumità pubblica: in tal senso, il rifiuto (o l’inattività) a provvedere da parte del soggetto responsabile costituisce condotta rilevante ai sensi dell’art. 328 comma 1 del codice penale. Si tratta di un indirizzo affermato anche dalla Corte di Cassazione che ha anche segnalato come la presunta indisponibilità di fondi (che comunque non è un problema vero del Comune di Ravenna) costituisca in questo caso un elemento irrilevante a fronte della tutela di un bene giuridico evidentemente di grado superiore qual è la pubblica incolumità. Evidente è inoltre la responsabilità civile dei danni prodotti da eventuali incidenti a cui l’ente sarebbe chiamato a rispondere.

L’art. 45, secondo comma, del regolamento comunale sui Consigli territoriali (“Istanze”), recita che: “All’istanza dei cittadini dell’area territoriale, il Consiglio, dopo aver consultato gli uffici competenti e gli organi dell’Amministrazione comunale, darà risposta tramite il Presidente nei modi ritenuti più opportuni”. Egregio presidente, ora dunque mi rivolgo a Lei, perché, considerando questa mia nota come un’istanza, la trasmetta a chi di competenza con richiesta di un tempestivo intervento risolutivo sui marciapiedi in questione>>.