“Il Museo Internazionale della Ceramica ha ricevuto negli anni passati il prestigioso riconoscimento Unesco “Monumento per la Pace” e collabora con EMERGENCY nel diffondere una cultura antimilitarista. Unico problema: ha tra i soci della sua Fondazione proprio una “banca armata”, Credit Agricole” la critica arriva da Faenza Eco-logica.
“Non lo diciamo noi, ma la relazione sull’export di armi ai sensi della legge 185/90 (proprio quella che il Governo vorrebbe cambiare), redatta dal Ministero Economia e Finanze, relativa al 2023. Credit Agricole Corporate and Investment Bank ha finanziato o dato garanzie per 522 milioni di euro al commercio di armi, mentre la Credit Agricole Italia per 79 milioni di euro”. La stessa Credit Agricole, nel 2024, ha dichiarato pubblicamente di investire in armi.
“Pochi giorni fa, subito dopo la nostra denuncia sui social della plateale contraddizione, lo striscione di Emergency “Ripudia la guerra” è stato tolto in fretta e furia dalla facciata del museo, senza alcuna spiegazione ufficiale. Vuol dire che il MIC non ripudia più la guerra e preferisce tenersi tra i suoi soci la Credit Agricole, rompendo ogni collaborazione con Emergency?” chiede Faenza Eco-logica.
“Tra i vari progetti militari a cui collabora (documentati nella relazione già citata), Credit Agricole Italia ha finanziato con oltre 4 milioni il programma Joint Strike Fighter (JSF) cioè i terribili cacciabombardieri F35, capaci anche di trasportare bombe atomiche, e che, tramite forniture indirette agli Usa sono finiti all’esercito israeliano. Credi Agricole Italia è una delle 6 banche che finanziano questo programma (le altre sono BNL, BPM, BPER, Intesa San Paolo, Unicredit).
Sono stati documentati bombardamenti da parte delle Forze Armate di Israele con caccia F35 sulla striscia di Gaza, che hanno fatto strage di civili. La pace nel Medio Oriente è ancora precaria, per questo oltre 230 organizzazioni hanno lanciato in questi giorni un appello a livello planetario per chiedere ai governi di smettere di armare Israele con forniture di pezzi e componenti di F35. https://sbilanciamoci.info/lettera-di-230-ong-basta-f35-e-armi-a-israele/
Credit Agricole è anche tra le top 20 banche armate in Europa citate nel rapporto The companies arming Israel and their financiers (giugno 2024), che, tramite prestiti o finanziamenti ad aziende armiere del calibro di Boeing, Leonardo, Lockheed Martins, Rolls Royce, RTX Corp, hanno contribuito ad armare Israele fino al 2023. Una potenza di morte che si è scatenata sulla striscia di Gaza, massacrando decine di migliaia di civili inermi.
Vista la consistente esposizione della Credit Agricole nel settore militare e nel programma F35, chiediamo al MIC di togliere la banca dai soci della sua assemblea e dagli sponsor di Argillà. Un Museo che ha pesantemente subito i bombardamenti nel passato, che conosce gli orrori della guerra, che è simbolo della pace, non può a sua volta godere dell’appoggio di una banca che finanzia aziende armiere e progetti militari, atti a bombardare altre città. Ricordiamo che a Gaza, oltre alla strage di civili, sono stati rasi al suolo tutti i siti di importanza storica e culturale, musei compresi.
Se il MIC non toglierà Credit Agricole dai suoi soci, chiederemo all’Unesco di togliergli il prestigioso riconoscimento di Monumento per la Pace.
Il 2025 vedrà peraltro Faenza candidata a città creativa riconosciuta dall’Unesco e il Mic avrà una parte fondamentale in questa candidatura.
Noi chiediamo di arrivare a questa candidatura senza banche armate come socie e/o sponsor di musei, perché la cultura unisce i popoli e non ha niente a che fare con le armi. Solo fermando la catena delle armi, fermeremo guerre e massacri.
Chiediamo infine a tutte le associazioni pacifiste e antimilitariste del territorio di prendere (finalmente) posizione e fare pressione sulla direzione del Mic.”

























































