Ricorre oggi il primo Centenario della nascita di Augusto Simonini (Castelvetro di Modena 12 gennaio 1921 – Rimini 2 dicembre 1983).
Finita la guerra (aveva fatto una leva di due anni e mezzo in Grecia guadagnandosi una medaglia al valore) inizia presto a insegnare a Vignola per trasferirsi poi con tutta la famiglia dove lo portavano gli incarichi di docenza: Modena, Reggio Emilia, Forlì, Parma, Ravenna (dove insegna per tutti gli anni ’60 all’Istituto Magistrale “Margherita di Savoia” e diviene in seguito Preside del Liceo Scientifico “Oriani”), Rimini come preside del Liceo Scientifico “Serpieri”.
Tra le sue tante pubblicazioni, vanno segnalate almeno le seguenti:
La Chiesa ravennate. Splendore e tramonto di una metropoli (1964, Monte di Ravenna) il primo studio organico sulla Chiesa ravennate, che per quasi 1000 anni contese alla Chiesa di Roma il dominio sulla cristianità, tanto che gli Arcivescovi di Ravenna si facevano chiamare Papa, avevano giurisdizione su tutta l’Emilia e gran parte del nord e del centro Italia e godevano di ricchissimi possedimenti ovunque, persino in Sicilia;
Storia dei movimenti estetici nella cultura italiana (1968, Sansoni Firenze, 2a edizione 1985) colma una lacuna molto avvertita tra gli studiosi e ha larga diffusione nelle scuole e università;
La questione della lingua e il suo fondamento estetico (1969, Calderini Bologna) con cui si guadagnò da Giacomo Devoto un’ampia recensione di cui si riporta un breve passo: Nell’affermare la sovranità del contesto l’autore si mette immediatamente su un piano elevato. Personalmente ho avuto modo di esaltare il valore della parola isolata, ma in questo atteggiamento non mi metto in contrasto né con Croce né con Simonini, di fronte al quale si può spesso dissentire e sempre si prova rispetto. Il principe del dizionario italiano definisce Augusto Simonini la voce dello strutturalismo temperato a sottolineare le doti di elasticità ed equilibrio nell’applicare alle opere letterarie il metodo dell’analisi strutturale. Queste doti non impedirono ad Augusto Simonini di affermare che grammatiche e vocabolari sono incompetenti a dirimere le questioni della lingua;
Il linguaggio di Mussolini (1978, Bompiani Milano) la prima opera sistematica su Benito Mussolini scrittore, giornalista e oratore, avvia la stagione tutt’oggi florida dei saggi sulle tecniche di comunicazione del Duce e del fascismo e viene rieditato nel 2004 nella collana “Il campo semiotico” diretta da Umberto Eco, con prefazione di Omar Calabrese;
Cent’anni di riviste. La vittoria della critica sulla letteratura (1993, Calderini Bologna) esce postumo nel decennale della morte di Augusto Simonini e ripercorre l’incessante susseguirsi di riviste letterarie nel ’900, spia del prevalere della riflessione critica sulla creazione fantastica: il ragionare di letteratura prevale sul fare letteratura.
Negli anni ’70 Augusto Simonini collabora a diverse riviste scientifico-letterarie come “L’arcidialogo”, “Generazione zero”, “Il lettore di provincia”, “Civiltà delle macchine”, redige numerose voci del “Dizionario dei Concili” della Pontificia Università Lateranense, cura il Quattrocento, il Cinquecento, il Seicento della “Letteratura Italiana Calderini” che si avvale del contributo di altri valenti studiosi come Renato Bertacchini, Giuliano Manacorda e Achille Tartaro e avrà poi varie riedizioni.
Il Comune natio di Castelvetro di Modena, che nel 1989 gli intitolò la Biblioteca Comunale, sta ora realizzando un filmato per la scuola sulla vita e le opere di questo suo illustre concittadino che si è reso protagonista di primo piano della cultura del secondo novecento sia come storico sia come italianista.
Il filmato, che raccoglie anche molte testimonianze di ex studenti di Augusto Simonini, prende spunto dal suo romanzo giovanile Piedi alla luna (storia di una vendetta “antifascista” consumata nell’immediato dopoguerra nei confronti di un ex gerarca buttato a morire in un “bombo” delle Salse di Nirano) a un tempo romanzo storico, dramma d’amore, giallo psicologico e affresco d’ambiente. Uno struggente omaggio ai luoghi dell’adolescenza prima di lasciare la sua terra natia. Piedi alla luna, scritto da Augusto Simonini nel 1948, non trova editori nel difficile clima post-bellico, riposa per quarant’anni in un cassetto e (su impulso dei figli Laura e Ivan) è pubblicato postumo nel 1989 dall’Editore Longo di Ravenna.