La decisione della Regione Emilia-Romagna di non rivedere l’assetto delle aree protette (SIC e ZPS) rappresenta, per la Bassa Romagna, un grave errore strategico che mette a rischio la sicurezza idrogeologica, svaluta il patrimonio immobiliare e scoraggia nuovi investimenti.

Un territorio già fortemente colpito dalle alluvioni del maggio 2023 e del settembre 2024 – come quello attraversato dai fiumi Santerno, Senio e Lamone – avrebbe meritato un’attenzione ben diversa. La scelta della Regione di mantenere le attuali aree boschive all’interno degli alvei fluviali appare miope e dannosa.

“Nonostante le dichiarazioni pubbliche del Presidente De Pascale, della Sottosegretaria Rontini e della Presidente della Provincia Palli – anche in occasione del Consiglio dell’Unione aperto al pubblico – ci ritroviamo di fronte all’ennesima promessa disattesa. È evidente la mancanza di una reale volontà di mettere in sicurezza il territorio”.

Si denuncia come, troppo spesso, le istituzioni locali si limitino a produrre mozioni e documenti che, pur approvati nei Consigli, non trovano alcuna applicazione concreta. “Con questa decisione ci viene implicitamente chiesto di convivere con la paura, l’insicurezza e l’abbandono. Ma noi non ci stiamo”.

Si evidenziano inoltre i possibili effetti negativi sul tessuto economico locale: “In assenza di interventi strutturali, è facile prevedere nei prossimi anni una

progressiva delocalizzazione di imprese, la perdita di competitività e il declino generale del territorio”.

Si conclude esprimendo la volontà di mantenere alta l’attenzione sul tema, promuovendo iniziative pubbliche e istituzionali. Un appello è rivolto anche alle altre forze di opposizione – a livello comunale e regionale – affinché si mobilitino per contrastare decisioni ritenute pericolose per il futuro della Bassa Romagna.

“Le amministrazioni continuano a chiedere fondi senza proporre progetti concreti, né fornire rendicontazioni trasparenti. Intanto, sotto gli occhi di tutti, assistiamo al degrado di strade, monumenti, aree verdi e a una crescente insicurezza urbana. È ora di cambiare passo”.

Alternativa Bassa Romagna