“La conclusione delle indagini relative all’alluvione del settembre 2024 rappresenta, per i comitati dei cittadini alluvionati, un primo segnale atteso da troppo tempo. Un segnale piccolo, tardivo, ma necessario. Le indagini sull’alluvione di Traversara hanno infatti individuato responsabilità tecniche, parlando apertamente di incuria, omissioni e lavori eseguiti in modo inadeguato.

Un passaggio importante verso quella verità che le comunità colpite attendono da mesi. Una verità che non restituisce le case, non cancella la paura né il fango entrato nelle vite delle persone, ma che rompe finalmente il muro del silenzio e dell’impunità. Viene riconosciuto, nero su bianco, che quanto accaduto non è stato solo il frutto del “maltempo” o di una presunta fatalità, ma l’esito di rischi noti, studiati e segnalati, di interventi previsti e mai realizzati, di errori che si sono protratti anche dopo gli eventi del 2023.

Questo riconoscimento restituisce dignità alla sofferenza di chi ha pagato sulla propria pelle scelte sbagliate e negligenze. Allo stesso tempo, però, lascia spazio a una profonda amarezza: le responsabilità individuate sembrano fermarsi ai livelli tecnici e operativi del sistema. Funzionari, tecnici, imprese finiscono sotto accusa, mentre restano fuori dal perimetro dell’indagine le responsabilità politiche.

Una scelta forse comprensibile sul piano giudiziario, ma che alimenta la sensazione di una responsabilità diluita, anonima, incompleta. I disastri, ricordano i comitati, non nascono in pochi mesi né da una singola firma. Sono il risultato di decenni di scelte mancate, di rinvii, di piani ignorati, di fondi non spesi o spesi male. Di una politica che ha preferito inseguire l’emergenza anziché investire nella prevenzione, il consenso immediato anziché la sicurezza di lungo periodo.

È proprio da lì che è mancato l’impulso necessario per mettere in sicurezza il territorio e, con esso, le vite dei cittadini. Per questo, secondo i comitati, la giustizia non potrà dirsi completa finché la responsabilità resterà confinata ai livelli tecnici e non salirà a chi, per anni, ha scelto di non decidere e di non agire.

I comitati esprimono comunque gratitudine per il lavoro svolto dalla Procura e per la tenacia dimostrata dai magistrati Daniele Barberini e Francesco Coco, titolari delle indagini. Confidano che l’analisi degli atti potrà portare ulteriori elementi utili non solo per Traversara, ma anche per le altre zone colpite.

Resta infine la ferita aperta delle alluvioni del maggio 2023. L’archiviazione dell’ipotesi di omicidio colposo, giudicata prematura dai comitati, non consentirà di portare piena giustizia alle famiglie delle 17 vittime, nove delle quali nella sola provincia di Ravenna.

Consapevoli della complessità e dell’estensione dei fenomeni alluvionali, i comitati dei cittadini alluvionati hanno scelto di firmare congiuntamente questo comunicato per ribadire unità di intenti e piena collaborazione con la magistratura. L’obiettivo è continuare a fornire contributi alle indagini, anche attraverso nuove denunce, affinché emergano tutte le responsabilità, a ogni livello.”

Comitato Progetto Futuro Sicuro – Traversara
Associazione S. Agata 17 Maggio 2023 – S. Agata Sul Santerno
Comitato Alluvionati – Lugo
Comitato Noi Ci Siamo – Ravenna