Il ‘Vincastro d’Argento’, tradizionale riconoscenza assegnata dall’Accademia degli Incamminati di Modigliana, è stato assegnato questa mattina a Vittorio Alpi, industriale modiglianese, ed a Gabriele Canè, giornalista, già direttore della Nazione e del Resto del Carlino. Il Vincastro, tradizionale bastone originariamente di salice con il quale i pastori guidano il gregge, è il simbolo di un ‘Premio a una vita, la più importante onorificenza destinata al socio che abbia ben meritato dando valore alla sua vita per l’esemplare condotta ed i risultati raggiunti. ‘Monstrat iter’, il motto che campeggia sullo stemma dell’Accademia, antico sodalizio fondato nel 1660 dal letterato Bartolomeo Campi, è la motivazione del premio, destinato a chi sa illuminare il giusto cammino della conoscenza e dell’etica ai compagni di viaggio.
Ieri al Teatro dei Sozofili di Modigliana il Presidente dell’Accademia degli Incamminati Venerino Poletti ed il Sindaco di Modigliana Jader Dardi hanno aperto la Tornata dell’Accademia, ricordando la strage di via Fani di cui ieri riccorreva il 47°anniversario. Poletti ha ricordato ‘Eschilo e la più antica opera teatrale giunta a noi per intero, ‘I Persiani’, in cui si racconta la sconfitta di Serse per la sua tracotanza e si celebra il rispetto per i vinti. Elementi questi che fanno parte della nostra società occidentale e che devono essere oggi salvaguardati dalla politica’ Dopo la consegna dei prestigiosi riconoscimenti ad Alpi e Canè, la Tornata è proseguita con gli interventi di due ex Presidenti dell’Accademia, il senatore Pier Ferdinando Casini, già Presidente della Camera dei Deputati, ed il cavaliere del lavoro Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e del Gruppo Bancario La Cassa di Ravenna.
Casini: è entrato subito nel tema della giornata, ovvero ‘Nuovi orizzonti internazionali e fattori economici’. ‘Viviamo una situazione molto difficile e complicata _ ha detto _, che non ci aspettavamo. Macron disse che non c’è posto per gli erbivori in un mondo di carnivori. Se la politica fosse in grado di avere il ruolo che le spetta, un ruolo pedagogico, per indicare alla gente le problematiche e cercare di affrontarle, oggi non saremmo in questa situazione. Mentre oggi la politica è un mondo in cui i politici instillano la paura della gente per avere un voto in più. La Libia oggi è governata dai russi e dai turchi, con la possibilità di aprire e chiudere il rubinetto dell’emigrazione clandestina, che in mani altrui è un pericolo enorme, per il pericolo destabilizzante sui paesi europei. Come ai grandi tornanti della storia oggi ci viene chiesto, non di leggere i sondaggi, ma di assumerci le nostre responsabilità ed è un fatto nuovo perchè per 70 anni abbiamo pensato che ne fossimo esentati in base alla compartecipazione tra Europa e Stati Uniti. Ma oggi non è più così’. Ed ha concluso: ‘L’idea di democrazia liberale ha ancora un senso: il suo significato è semplice. Chi vince non è il padrone di un paese, ma è la donna o l’uomo che ha la responsabilità di gestire un governo in cui c’è un sistema articolato di pesi e contrappesi. L’Europa, che ha avuto l’illuminismo ed è stata culla dell’identità cristiana, è chiamata ad un ruolo di grande responsabilità, anche usando le armi, come già in passato, come una deterrenza’.
Patuelli ha ricordato che ‘noi siamo Incamminati sulla via della conoscenza, guardando avanti non dimenticandoci di ricordare cosa c’è dietro. L’arroganza, criticata dal Presidente Poletti, ha un’aggravante: l’aggressività. Il nostro legame con l’America è descritto da un libro, ‘La Democrazia in America’ di Toqueville, quella è l’America cui siamo grati di averci salvato due volte, nel 1917 e nel 1941, di averci salvato in nome dei principi che sono nostri,. Tutto l’Ottocento e il Novecento sono stati il confronto tra Toqueville e le prepotenze umane delle dittature. Senza le regole del costituzionalismo nemmeno l’economia ha un suo equilibrio: l’economia deve essere regolata da leggi identiche per tutti con qualcuno che le garantisce ed abbia indipendenza dalla politica nel garantirle. Noi abbiamo nelle istituzioni europee come la Banca Centrale Europea, che per i trattati che l’hanno istituita è indipendente dalla politica’. Patuelli è poi passato a parlare dei cambi: ‘Carlo Cattaneo scrisse che i dazi contrastano con lo sviluppo economico e sociale. Ma Trump i dazi li vuole davvero? Io ho la sensazione che lui li minacci per contrattare. La minaccia secondo me viene dai Brics, aggregato con cinesi, russi, indiani, molti sudamericani, la cui popolazione è un multiplo della somma di europei e americani. Il conflitto vero non è tra euro e dollaro, ma tra le economia del dollaro e le economia dei Brics. L’America si aspetta oggi un indebolimento del dollaro per favorire le esportazioni americane. Oggi l’Europa esporta negli Stati Uniti più del viceversa: ma ho la sensazione che in questi calcoli manchino almeno in parte le importazioni di tecnologie ed armamenti dagli Stati Uniti. Gli americani sono 330 milioni, gli europei appartenenti all’Unione siamo 450 milioni, senza contare le popolazioni che aspettano di entrare, i 67 milioni di britannici ed i canadesi. Perché chi ha un mercato ricco dovrebbe mettere dazi su commerci verso mondi molto più popolati e promettenti?’ Patuelli è poi passato al tema dei tassi: Quelli della Bce sono tra il 2,50 ed il 2.65%. Quello degli Stati Uniti è il 4.50%. Questo significa che costa meno fare investimenti in Europa. La Russia ha il 21% e l’Argentina il 29%. Dal novembre del 2023 fino a due mesi fa i tassi di mercato anticipavano la riduzione dei tassi ufficiali di sconto del mondo Bce. Da qualche settimana questo anticipo non c’è più: l’Euribor a tre mesi è esattamente al 2.50%. Nei titoli di stato il tasso a sei mesi è attorno al 2.30%, mentre il tasso a dieci anni è al 3.94%. Lo spread è basso, ma non è più un indicatore principale, perché il rendimento del bund sta calando. In Italia l’economia è penalizzata dalle incertezze sul futuro e dal costo delle energie, che in Italia è molto più alto rispetto agli altri paesi nostri amici d’Europa. Nel 2024 l’Italia ha realizzato un avanzo primario: la spesa dello Stato è stata inferiore alle entrate, ma al netto degli interessi. E con il nostro debito pubblico, se noi non avessimo l’euro, oggi ci mangeremmo i risparmi: e quando dicono che l’Italia ha un grande debito pubblico ma anche un grande risparmio, io mi allarmo perché non è che il debito pubblico si debba pagare col risparmio privato, visto che già oggi paghiamo abbondantemente con le varie tasse e patrimoniali che abbiamo già, a partire dall’Imu’. Nel 2024 le entrate dello stato sono cresciute del 6,2% per 35 miliardi di euro, di cui 14 dall’Irpef, 6 di Ires, 8 da incremento di interessi dalle banche 6 dall’Iva e 2 dal bollo.La Finanza pubblica italiana non è in crisi ma appesantita dal debito pubblico. La nostra priorità oggi è incentivare gli investimenti privati. Intanto con l’Ires premiale, che va semplificata prima della legge di bilancio 2026. Inoltre vanno incentivati i nostri investimenti con il risparmio. Quello che chiedo è che i risparmiatori che detengono titoli delle imprese siano incoraggiati a sostenere le aziende: perché il fisco è nazionale e fin quando sarà nazionale, dobbiamo avere un fisco concorrenziale con gli altri paesi’. Poi Patuelli ha concluso così: ‘Sono nato con De Gasperi Presidente del Consiglio e con Einaudi Presidente della Repubblica e con il loro esempio continuerò a lavorare con orgoglio, con passione e con senso del dovere’.
Alla Tornata erano presenti tra gli altri la Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Mirella Falconi Mazzotti e il Presidente della Banca di Imola Giovanni Tamburini. Il Presidente Venerino Poletti ha poi concluso i lavori della Tornata di Primavera dell’Accademia, il cui scopo, a 365 anni dalla fondazione, è sempre quello di diffondere le conoscenze umanistiche e scientifiche, partendo proprio da Modigliana e dall’Appennino tra Romagna e Toscana, da sempre riconosciuto come luogo eletto di conoscenza.

























































