“Ravenna in Comune si interessa alla sorte dei daini della pineta di Classe sin dalla sua costituzione come soggetto politico. Anzi, da parte di molte delle persone che sostengono la nostra attività, l’attenzione verso la tutela dei daini è ben precedente all’adesione alla lista. Siamo perciò particolarmente sensibili al prezioso lavoro delle associazioni che da anni si battono per il benessere di quegli animali e che ora si sono organizzate in rete (Rete delle associazioni a tutela dei daini di Classe e Lido di Volano). È da un loro comunicato che abbiamo appreso della pubblicazione da parte dell’Ente Parco Delta Po di un avviso pubblico di una ricerca di mercato per l’affidamento in concessione delle attività di cattura e delocalizzazione degli esemplari di daino (Dama dama) presenti nel territorio del Parco nelle Pinete di Classe e di Volano.

Da parte della Regione è stato più volte garantito dell’intenzione di non operare in forme cruente quella che sarà una vera e propria eradicazione, come invece già tentato in passato, bensì agendo, come da titolo del bando, per la delocalizzazione degli animali. Non può che destare apprensione, dunque, leggere sul bando stesso che il valore attribuito alla concessione (per la quale il concessionario dovrà proporre lui stesso l’ammontare del canone) è stato commisurato in Euro 83.700,00 oltre all’IVA (a decorrere dall’anno 2023) derivante dalla stima degli introiti dell’attività. Leggiamo che questa stima è stata così effettuata:

il numero ipotetico di esemplari da prelevare è pari a circa 1.150”;

il valore della carne di daino, in Italia, varia tra 4,00 €/Kg per i maschi e 4,30 €/Kg per le femmine e i giovani dell’anno”;

il peso medio utile degli esemplari, tolte la pelle, la testa e la parte bassa delle zampe, è di circa 25 Kg per i maschi e 20 Kg per le femmine e i giovani dell’anno”;

il valore complessivo dei capi presenti, quindi, è di poco superiore ai 100.000,00 euro”;

ragionevolmente, non sarà possibile catturare più di 300 esemplari all’anno nei tre anni di concessione, per complessivi 900 capi ed un valore, quindi, di circa 83.700,00 euro, ossia 27.900,00 euro/anno”.

Non si trova nel bando alcuna spiegazione del perché un’attività che si dichiara incruenta sia poi valutata in base al prezzo della carne macellata degli esemplari “eradicati”.

Né, d’altra parte, è mai stata data alcuna spiegazione circa la perdurante assenza di recinzioni, dissuasori e simili al fine di evitare l’interazione tra gli animali delle pinete e le strade e le colture adiacenti.

Come Ravenna in Comune domandiamo dunque all’Ente Parco di voler fornire alla cittadinanza l’opportuna spiegazione sia in relazione al bando che alla mancata installazione dei presidi di protezione. Invitiamo comunque quante e quanti si riconoscono nei nostri valori, tra cui l’antispecismo ricopre un posto importante, a rispondere positivamente alla richiesta di sottoscrizione della petizione formulata dalla rete delle associazioni per salvare i daini. Oltre che in specifiche occasioni dedicate, comunicate volta a volta a mezzo stampa, la rete informa che è sempre possibile sottoscriverla presso il ristorante Amaranto in via Mura di San Vitale 10, il forno pasticceria Antico Porto in via Romea sud 51, il negozio La Birba in via Meucci 5 e l’enoteca Baldovino in via Tombesi dall’Ova 9 a Ravenna.”