“Indifferente alle proteste ed agli inviti alla ragionevolezza sulla questione daini, la Regione Emilia Romagna non si ferma: oggi è stato pubblicata l’indagine di mercato per l’affidamento in concessione della cattura e delocalizzazione di esemplari di daino (dama dama) presenti nel territorio del parco del delta del Po “, con decorrenza indicativa dal 15 ottobre.
Undici pagine a firma del direttore, Massimiliano Costa, per “individuare la sussistenza di operatori economici interessati ad essere invitate alla successiva procedura di gara, al fine di svolgere l’attività di cattura degli ungulati all’interno dell’area protetta del Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna, specificatamente delle popolazioni di Daino presenti a Lido di Classe (RA) e Lido di Volano (FE)”.
Nonostante il fatto acclarato della presenza di lupi, che mantengono in naturale equilibrio la popolazione dei daini, nonostante l’invito accorato di associazioni e cittadini ad installare dissuasori lungo le strade – appello mai ascoltato -, nonostante i documenti della Regione stessa attestino danni più che esigui alle colture ed un numero bassissimo di incidenti (comunque evitabili del tutto con dissuasori adeguati), i nostri amministratori non cancellano la scelta crudele ed insensata di destinare i daini a zone di prelievo, cioè di caccia. Una morte in differita, per i sopravvissuti alla cattura e allo spavento.
Si stima un “introito annuo di Euro 27.900,00 derivante dall’attività di cattura”; il che , triplicato per i tre anni di validità del bando (comunque rinnovabile), porta alla somma a 83.700 Euro di soldi pubblici, che potrebbero essere invece utilizzati per prevenire incidenti ed i seppur minimi danni alle colture.
Ma la nostra Regione, si sa, preferisce investire in pian di morte.
Salta agli occhi anche il conteggio, del tutto privo di documentazione, del numero dei daini, che per il Parco del Delta sarebbe arrivato a 700 esemplari nella zona della pineta di Classe partendo da un numero di 311 del censimento del 2019! Deve essere presente l’unica famiglia di lupi vegetariani in zona, visto l’aumento straordinario, roba da Discovery Channel, superiore anche alle stime di aumento del 30% annui già in passato citato dalla Regione.
Altre cifre che saltano agli occhi, e che puzzano di morte e di sangue, sono le seguenti che riportiamo integralmente:
“il valore della carne di daino, in Italia, varia tra 4,00 €/Kg per i maschi e 4,30 €/Kg per le femmine e i giovani dell’anno; − il peso medio utile degli esemplari, tolte la pelle, la testa e la parte bassa delle zampe, è di circa 25 Kg per i maschi e 20 Kg per le femmine e i giovani dell’anno; − il valore complessivo dei capi presenti, quindi, è di poco superiore ai 100.000,00 euro”…
Caro assessore Mammi, caro Presidente Bonaccini, è questa l’idea di tutela dei daini che avete cercato di rifilare ai cittadini? Qualcuno ancora crede che gli animali saranno portati nel bosco delle fate?
Visto che si è parlato al tavolo in Prefettura di trasferire i cervi della Mesola nella pineta ora abitata dai daini, è chiaro che i nostri amministratori non saranno soddisfatti fino a che non verrà sterminato anche il più piccolo cucciolo di daino, per poi, in assenza di qualsiasi metodi ecologico di prevenzione, passare allo sterminio dei cervi, ed attentare infine anche alla vita dei lupi rimasti senza disponibilità alimentare.

Oltre ad esprimere ancora una volta la nostra condanna alla delibera regionale ammazza daini nr 140, invitiamo la cittadinanza a firmare con maggiore urgenza la raccolta firme per abolirla. I volontari saranno presenti martedì 30 agosto dalle 17,00 alle 21,00 circa presso l’Arena del Sole a Lido di Classe; i moduli sono a disposizione anche presso il ristorante Amaranto in via Mura di San Vitale 10, al forno pasticceria Antico Porto in via Romea sud 51, al negozio La Birba in via Meucci 5 e all’enoteca Baldovino in via Tombesi dall’Ova 9 a Ravenna.
Abbiamo bisogno della firma di più cittadini possibili – nati o residenti in Regione – entro inizio ottobre!”