Nell’ambito delle ordinarie attività di controllo ambientale, lo scorso 26 marzo,  il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Ravenna ha sottoposto a ispezione una officina operante nel Comune di Ravenna per verificare la corretta gestione dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, prodotti dall’attività, richiedendo al titolare la documentazione relativa alla tracciabilità dei rifiuti, ovvero il registro di carico e scarico per i rifiuti speciali pericolosi e i formulari di identificazione dei rifiuti relativi a pregresse attività di smaltimento.

Nell’area sono stati rinvenuti diversi rifiuti depositati in difformità alla normativa del Testo Unico Ambientale. (rottami in ferro, filtri olio e filtri carburante; residui di lavorazioni di fanali frammisti a pneumatici fuori uso, parti di carrozzeria e parti in plastica, residui di lavorazioni, parti elettriche, residui di lavorazioni edili ed anche un divano).

I militari della Guardia Costiera di Ravenna hanno immediatamente informato la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ravenna, procedendo a contestare al titolare dell’attività il reato di deposito incontrollato di rifiuti previsto dal T.U.A. (Testo Unico Ambientale) e sottoponendo a sequestro penale un’area complessiva di circa 2000 mq.

La finalità dei controlli del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera è quella di tutelare l’ambiente e la salute umana, prevenendo o riducendo gli impatti negativi di una possibile produzione o gestione illecita dei rifiuti.

Si rammenta, dunque, l’obbligo per tutte le attività produttive di rispettare le disposizioni in materia di rifiuti e, in particolar modo, la normativa di settore dettata dal Testo Unico Ambientale.