“Anche un orologio fermo segna l’ora giusta due volte al giorno. Ma l’orologio della Stazione di Bologna ne segna una sola, ininterrottamente da 42 anni.
Dalle 10.25 di quel 2 agosto 1980 in cui morirono 85 persone e più di 200 rimasero ferite, la più grande strage che l’Italia abbia mai conosciuto dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Questa mattina, come ogni anno, in corteo e nel piazzale davanti alla Stazione per onorare la memoria delle vittime. Stringendoci ai familiari nella condivisione di un dolore che il passare degli anni non attenua.
Lo facciamo oggi più che mai, dopo una sentenza che pochi mesi fa ha fatto luce sul contesto eversivo in cui è maturata e sui mandanti, mettendo nero su bianco ruoli, responsabilità, depistaggi, connivenze.
Quarantadue anni fa Bologna e l’Italia furono colpite al cuore, ma seguirono fermezza, solidarietà e unità.
Se è stato fatto un ulteriore, importante passo avanti verso verità e giustizia lo dobbiamo a chi non ha smesso di indagare e, soprattutto, alla tenacia e alla fermezza dell’Associazione dei familiari delle vittime che in questi anni non sono mai venute meno. A partire dal lavoro prezioso sugli atti e i documenti processuali, alla cui digitalizzazione abbiamo contribuito come Regione.
2 Agosto, Bologna e l’Emilia-Romagna non dimenticano.”