“Purtroppo la situazione gestionale e organizzativa all’interno di Start Romagna si sta trascinando da molto tempo tra un disservizio e l’altro, senza intravedere all’orizzonte qualche miglioramento degno di nota. Anzi, se possibile, le cose stanno sempre più precipitando con uno scenario davvero preoccupante a scapito del personale dipendente e, non meno, degli utilizzatori dei mezzi pubblici. Un clima aziendale pesante, con turni massacranti e non rari episodi di violenza mortificano gli autisti in un contesto di palese demotivazione che dovrebbe preoccupare seriamente anche il management aziendale nella ricerca di soluzioni migliorative. Non meno anche il Comune di Ravenna detentore di una partecipazione pari al 24,5067%, attraverso Ravenna Holding dovrebbe fare sentire la propria voce e mostrare qualche interesse verso questo servizio di pubblica utilità! Ma da anni ormai, tutto tace e la situazione diventa sempre più insostenibile.
Fatta questa premessa, vi è una questione che desta non poche perplessità. Ovvero la citata società dei trasporti ha acquistato dei sistemi porta bicicletta da applicare sul retro degli autobus, ma questi sono ammucchiati da tempo all’esterno della sede ravennate e non utilizzati. In questo modo, presto ammasso di ferro sarà arrugginito e destinato ad essere gettato. Oltretutto sono numerosi gli Stati in cui è stato sperimentato il binomio bicicletta autobus, ma sono anche tante le realtà europee che hanno ricavato da tale sperimentazione un risultato negativo. Proprio perché il trasporto sul retro degli autobus si è rivelato una soluzione poco diffusa in quanto poco pratica e sicura. Tra l’altro la stessa Unione Europea pare non avere approvato tali dispositivi in quanto, appunto, ritenuti insicuri per i pedoni e per i ciclisti stessi. Oltretutto il trasporto di biciclette al seguito degli autobus richiede un servizio aggiuntivo a carico degli autisti con conseguente aumento dei tempi di percorrenza. Un’ eventuale sperimentazione potrebbe essere percorribile solo ad inizio e fine viaggio, come potrebbe essere quello, ad esempio, del collegamento fra la città e i nostri lidi.
Ad ogni buon conto allo stato delle cose, esiste questa catasta di portabiciclette senza alcun utilizzo e destinato alla malora!”