«Ci sono opere incompiute, quali la Pietà di Michelangelo e la sinfonia n. 8 di Schubert, degne di essere immortali. Alcune, meno eccelse, le abbiamo anche a Ravenna, delle quali però non sappiamo se, come e quando verranno finite con dignità» polemizza Gianfranco Spadoni, presidente di Lista per Ravenna.
«Tra queste opere, giganteggia il nuovo Polo degli Uffici in perenne costruzione dal 2014 a fianco di viale Berlinguer,  nel frattempo assurto a 33 milioni di costi, quasi fosse d’oro anziché di legno. Ma ne segue le orme il recupero dell’ex Caserma Alighieri. L’amministrazione comunale ne discuteva già da tempo quando lo inserì nel primo POC, Piano Operativo Comunale 2010-2015, finito il quale non aveva neppure compiuto il primo passo, varianti comprese. Fu così trasferito nel secondo POC, ormai giunto anch’esso a scadenza».

Spadoni ripercorre alcune tappe dei lavori di riqualificazione:

«Il 13 luglio 2020, l’amministrazione comunale annunciò però, finalmente, “la completa riqualificazione della ex caserma Dante Alighieri, complesso che si affaccia su via Bixio, via Guidarelli, via Port’Aurea e sulle antiche mura cittadine. Da presidio militare, in 12-14 mesi diventerà un parco urbano, con un investimento di 3 milioni, equamente divisi tra Comune e Regione”.

Il 4 dicembre, l’assessore all’urbanistica del Comune di Ravenna fece il punto sui lavori in corso, affermando: “L’area, circondata dalle mura delle vie Port’Aurea, Guidarelli e Nino Bixio, oggi si presenta libera da ogni ostacolo, spaziando su 15 mila metri quadrati. Ad oggi sono stati demoliti tutti i fabbricati privi di valore storico-artistico e si sta lavorando alla rimozione delle macerie. La fase successiva prevede la demolizione delle pavimentazioni. Dove c’erano i piazzali in asfalto, crescerà l’area verde. Tutta la pavimentazione sarà rimossa e sarà asportato il terreno sottostante, fino ad una profondità di 50 cm, che verrà sostituito da terreno adatto ad un parco. Quindi verranno realizzate un’area verde a prato, un orto-giardino botanico, una zona orti ed un’altra per le attività didattiche dell’Istituto Olivetti. I lavori dovrebbero concludersi nell’estate 2021”. Dichiarò anche che, nel corso delle attività, sarebbe stato realizzato uno studio di archeologia preventiva, con indagini strumentali non invasive e carotaggi in loco, allo scopo di conoscere come dare seguito a questo primo parziale progetto di riqualificazione dell’intero immobile. A tutt’oggi però nessuna ulteriore notizia è stata  data su quanto è successo – o non è successo – nell’area interna della Caserma “liberata da ogni ostacolo”, che non è diventata un parco pubblico entro l’estate scorsa, come promesso, ma che probabilmente è ancora un cantiere sottosopra. Anche in questo caso c’è da chiedersi di quanto sia aumentata la previsione dei costi rispetto ai 3 milioni iniziali» si chiede Lista per Ravenna.

«Se le due opere di cui sopra hanno come comune denominatore di essere ‘incompiute”, diversa è invece la loro vista. Da un lato, il Polo degli Uffici appare solenne agli occhi sbigottiti dei cittadini e degli ospiti di Ravenna come un’enorme indecifrabile piccionaia. Dall’altro, i lavori di recupero dell’ex caserma sono rigorosamente chiusi entro le mura perimetrali dell’immobile, come ad evitarne la visione, in ogni caso secretati. Cos’è successo là dentro? Se lo chiedono i vicini di casa di via Nino Bixio, ansiosi di conoscere se, come e quando potranno metterci piede. È la domanda che giriamo al sindaco».