Il 20 maggio del 1970, dopo quasi 20 anni progettazione, l’ultimo periodo sotto la guida del ministro del lavoro Giacomo Brodolini, già segretario generale della FILLEA, e il coordinamento del professore Gino Giugni, veniva approvato lo Statuto dei Lavoratori recante: “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”.
Preceduto dall’introduzione nell’ordinamento di alcune significative norme di tutela e garanzia per i lavoratori, quali il DPR 1124/1965 in materia di infortuni e malattie professionali; la Legge 903/65 in materia pensionistica e la Legge 604/66 in materia di licenziamenti individuali, lo “Statuto” – prima dei numerosi rimaneggiamenti e abrogazione di parti del testo, che ne hanno sconquassato l’impianto e le tutele stesse di dignità – ha rappresentato, per oltre 40anni, un punto di riferimento dal punto di vista sia politico che giuridico, nel sancire e tutelare positivamente alcuni dei diritti fondamentali dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali.
Non è un caso, dunque, che il prossimo 20 maggio sia la data scelta per l’incontro in cui Rifondazione Comunista di Ravenna espliciterà le proposte referendarie della CGIL per ripristinare le libertà soppresse o edulcorate dello Statuto del ‘70.
Al dibattito, che si svolgerà con inizio alle 20:30, presso la sala “Buzzi” in via Berlinguer 11, parteciperanno: Dino Greco sindacalista, scrittore e giornalista già direttore di “Liberazione”; Manuela Trancossi, segretaria generale della CGIL di Ravenna e Marisa Iannucci, candidata sindaca della Coalizione della Sinistra di Alternativa alle prossime amministrative del 25 e 26 maggio.
A coordinare i lavori della serata: Antonella Piraccini e Iuri Farabegoli, capilista di Rifondazione alle comunali di Ravenna.