Per la rassegna Teatri d’Inverno – sguardi sulla drammaturgia contemporanea, il Teatro Masini di Faenza ospita, venerdì 22 marzo alle ore 21, lo spettacolo del regista Stefano Cordella e del drammaturgo Tommaso Fermariello R+G, una drammaturgia originale ispirata a Romeo e Giulietta.

Il progetto, finalista a In-Box 2023, è interpretato da Caterina Benevoli e Duccio Zanone.

Il capolavoro di Shakespeare è una fonte inesauribile di spunti e temi che riletti oggi possono raccontare le contraddizioni del nostro tempo. Il progetto si concentra sull’inquietudine adolescenziale che porta Romeo e Giulietta a vivere la storia d’amore più famosa della letteratura e a morire in nome di questo amore dopo soli 4 giorni dal loro primo incontro.

I due protagonisti raccontano la condizione di disagio che capita di attraversare a quell’età: la paura di essere sbagliati, il giudizio dei coetanei, i rapporti conflittuali con la famiglia sono solo alcuni dei temi che vengono affrontati nello spettacolo. Tutto è estremo a quell’età, non ci sono vie di mezzo: si passa da momenti di estrema felicità a periodi di totale perdita di senso.

Lo spettacolo ha la forma di un concerto di parole e musica elettronica, per trasmettere allo spettatore tutta l’energia e la vitalità che caratterizza l’adolescenza.

Nella riscrittura di questo classico viene mantenuto quello che è il cuore dell’opera del Bardo: due adolescenti che nel momento più bello della vita umana, quello della scoperta dell’amore, finiscono per una serie di casi del destino a trovare la morte.

I due ragazzi, piuttosto che affrontare una vita vuota d’amore (e quindi forse vuota di senso?), decidono di uccidersi. Le vicende di Riccardo e Gaia (questi i nomi dei due protagonisti dello spettacolo le cui iniziali riprendono quelle dei personaggi shakespeariani) vengono raccontate da una coppia di narratori, in una struttura che a volte è ricostruzione di un caso di cronaca, a volte concerto di musica elettronica. I narratori permettono di sviluppare un altro tema caro a Shakespeare, quello del doppio: i narratori sono un doppio di Riccardo e Gaia, che sono un doppio di Romeo e Giulietta. Mentre raccontano e ricostruiscono questa storia si specchiano nelle vicende e raccontano anche di sé stessi, delle loro vite. La realtà di alcuni fatti di cronaca si mescola alla finzione, al classico di Shakespeare, alle biografie dei narratori, alla fantasia dell’autore, in un racconto che cerca di cogliere l’inquietudine dell’essere adolescenti, la bellezza della scoperta dell’amore, la crudeltà della scoperta della morte.