Si è tenuto venerdì il convegno del PRI “Agricoltura: le sfide di Ravenna fra i nuovi scenari e la sicurezza globale”, dove sono intervenuti Stefano Francia, presidente regionale CIA Emilia-Romagna, Nives Raccagni, segretario comunale del PRI, Alberto Benetti, Presidente Copagri Ravenna, ed Ernesto Fornari, Direttore generale Apofruit Cesena. Al termine dell’incontro, anche un saluto del candidato sindaco di centrosinistra Alessandro Barattoni, che si è congratulato con gli esponenti repubblicani per la rilevanza dei temi trattati dal PRI in campagna elettorale per il futuro di Ravenna.

«L’agricoltura ravennate – ha commentato il Segretario regionale del PRI Eugenio Fusignani – è un pilastro fondamentale per la nostra economia e per l’identità del nostro territorio. Tuttavia, oggi è messa a rischio da crisi climatiche, instabilità energetica e una fragilità infrastrutturale che non possiamo più ignorare. A Ravenna è urgente intervenire con misure concrete: una gestione efficace delle acque, una rete di protezione per le imprese agricole e una visione integrata che unisca la difesa del suolo, l’agricoltura e la transizione ecologica. Non possiamo permetterci di continuare a guardare solo agli effetti delle emergenze, è necessario prevenire con azioni strutturate e reali. Il nostro impegno di repubblicani è per un’agricoltura forte, sostenibile e capace di adattarsi alle sfide future, costruendo un futuro solido per il territorio e per le generazioni a venire».

«Tra le sfide del comparto agroalimentare ravennate – ha concluso Giannantonio Mingozzi, capolista dell’Edera alle elezioni comunali di domenica 25 maggio e lunedì 26 – c’è la concorrenza della Spagna e della Grecia. Io credo che il Porto di Ravenna possa essere una grande opportunità per le associazioni, le cooperative e le imprese del settore, che, mettendosi insieme, potrebbero creare una struttura refrigerata. La logistica oggi è infatti una competenza cruciale per competere con le altre realtà, a maggior ragione nei mercati del fresco. A Ravenna, poi, abbiamo la Facoltà di Scienze Ambientali, dipartimento storico e attrattivo, con cui il mondo agroindustriale può e deve collaborare per anticipare i cambiamenti nel settore».