Abbiamo appreso in questi giorni che la Procura di Ravenna ha notificato 12 avvisi di chiusura delle indagini preliminari per i fatti dell’alluvione 2024, l’inchiesta mira a capire le responsabilità sui crolli degli argini del Lamone.

I dodici indagati sono tutti “tecnici” di vari enti, quello che ci chiediamo è dove sono i responsabili politici di questo ennesimo atto d’incuria del territorio. Come hanno già denunciato dal nostro circolo di Rifondazione di Villa San Martino, i fondi necessari per intervenire sull’argine di Traversara furono trasferiti per un intervento a Parma grazie ad una delibera regionale, n.195 del 13/02/2023, tale atto Bonaccini lo volle firmare con tutta la sua giunta (vedi link e immagine ndr). Parliamo quindi di circa 1milione e 200mila euro diventati poi 266mila euro.

Le responsabilità politiche però sono anche altre e più profonde, siamo d’accordo con la magistratura nell’indagare responsabili di vari enti, ma come in passato abbiamo denunciato i rapporti e piani di emergenza sono stati compilati, la stessa Protezione Civile nel ravennate aveva segnato gli argini a rischio crollo, anche nel piano depositato a marzo 2023 all’Unione della Bassa Romagna, il punto è perché alla luce di questi documenti non si è intervenuto con priorità massima? Questi piani e report vari vengono letti da chi ha responsabilità politica del territorio? Il report per il finanziamento dell’argine di Traversara è partito nel 2011, come è possibile che siano passati tutti questi anni e non solo non si è provveduto all’intervento, ma addirittura arriviamo nel 2023 al taglio dei fondi?

Perché a questo punto un dubbio potrebbe coglierci: se la politica veramente non sa cosa fa il settore tecnico dei vari enti, se non da direttive ed è all’oscuro vuol dire che ci troviamo di fronte ad un altro disastro quello della peggior classe dirigente politica che si sia mai vista in questa regione.”

Eliana Ferrari e Stefano Grondona

Segretaria e segretario Rifondazione Comunista Emilia-Romagna