La Giunta sostenga il settore dell’industria balneare duramente colpito dall’emergenza coronavirus, anche chiedendo a governo e Parlamento di modificare il decreto “Cura Italia” in modo da permettere pure agli operatori balneari di usufruire dei benefici economici in esso contenuti.

Ad accendere i riflettori sul tema è Michele Barcaiuolo (Fdi), che in un’interrogazione alla Giunta prende le mosse dal fatto che “la direttiva Bolkestein stabilisce che i servizi e le concessioni pubbliche vengano lasciati alla libera concorrenza fra privati tramite gare con regole e criteri di assegnazione trasparenti, che diano possibilità a tutti gli operatori, a prescindere dal Paese europeo nel quale abbiano sede, di partecipare e potenzialmente di aggiudicarsi la gara offrendo servizi e canoni più competitivi. Il 17 marzo 2020, conseguentemente all’evoluzione e al carattere estremamente diffusivo dell’epidemia da Covid-19, nonché dell’incremento dei contagi in Italia e a seguito della dichiarazione da parte dell’OMS di pandemia, è entrato in vigore il decreto legge Cura Italia contenente misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese, ma la Commissione europea, in data 6 luglio 2018, ha ribadito che le concessioni balneari rientrano tra le attività economiche disciplinate dalla direttiva Bolkestein”.

Questo per sottolineare che a oggi “sussiste l’impossibilità da parte degli imprenditori balneari, in particolare dei pertinenziali, di utilizzare i benefici sanciti dal decreto Cura Italia, poiché tali benefici si riferiscono esclusivamente ai fabbricati di categoria C1, escludendo quelli balneari appartenenti alla categoria D8”.

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia rilancia così l’allarme avanzato nei giorni scorsi dal presidente del Sindacato italiano balneari, che ha evidenziato come “sia stato trascurato il lavoro di molte aziende che avevano già iniziato l’allestimento e la preparazione della spiaggia in vista delle aperture estive”.

Da qui l’interrogazione di Barcaiuolo, che chiede alla Giunta “se la Regione intenda sollecitare una modifica al decreto al fine di includere tutte le categorie imprenditoriali” e se “intenda adottare misure a sostegno dell’imprenditoria balneare, eccellenza del nostro territorio fortemente colpita dall’attuale crisi economica”.