Dalla strategia all’azione. Con questo obiettivo sono iniziati gli incontri tra gli assessori dei comuni dell’Unione della Romagna Faentina che entro la fine dell’anno dovranno individuare i progetti prioritari da sviluppare e finanziare in questi anni. Questa operazione può essere definita come la “messa a terra” del Piano Strategico, un lavoro di studio e confronto che sta trasformando gli obiettivi di indirizzo strategico contenuti nel documento in progetti precisi e concreti che dovranno diventare realtà in un prossimo futuro.

Al centro di questo lavoro c’è il confronto tra tutti gli assessori e le assessore dei comuni dell’Unione che dopo il primo ciclo di incontri svolto a inizio settembre, ha concluso il secondo e ultimo ciclo a fine novembre, con la definitiva individuazione delle priorità da mettere a terra. Un lavoro d’impegno e di stimolo che va a rafforzare l’Unione e la sua visione insieme.

Per supportare la traduzione degli obiettivi del piano strategico in progettualità concrete, l’Unione della Romagna Faentina si è dotata anche di un Comitato Tecnico Scientifico, insediato lo scorso settembre e riunitosi per la seconda volta il 22 novembre con il fine di analizzare e monitorare i lavori svolti finora.

Il Comitato è composto da professionalità di alto profilo provenienti da diversi ambiti, come quello accademico-scientifico oppure quello imprenditoriale, scelti proprio per la loro competenza ed esperienza. Dall’Università di Bologna provengono Patrizia Battilani, docente di economia e innovazione del turismo, e Annalisa Trentin, ordinaria del dipartimento di architettura ed esperta di costruzione e progetto urbano. Dal mondo dell’imprenditoria, sono stati nominati Augusto Balestra, imprenditore forlivese esperto di private equity, Gianluca Giovannetti, direttore generale di Gellify che si occupa di startup, e Pietro Mattioli, consulente finanziario, esperto di investimenti infrastrutturali viari ed edili e di partnership pubblico-private. Non potevano mancare all’interno del comitato anche figure di rilevo della ricerca come Guido Caselli, direttore del Centro Studi e vicesegretario di Unioncamere dell’Emilia-Romagna, Anna Tampieri, faentina e presidente della Fondazione Enea Tech e Roberto Righetti, direttore di Arte-ER ed esperto di sviluppo territoriale. Fa parte del comitato tecnico scientifico anche la ex-deputata europea Isabella De Monte, esperta di mobilità urbana e green economy.

“Avere professionisti di questo valore ad accompagnarci nel percorso di realizzazione del Piano Strategico è molto stimolante” – dichiara Andrea Fabbri, vice-sindaco di Faenza – “e ci permetterà di capire come rafforzare la collaborazione con il privato e gli investimenti nei suoi confronti. Senza dubbio avremo modo di comprendere dove la nostra Unione può fare la differenza nei diversi ambiti di progettazione come quella economica, sociale, ambientale e formativa.”

Tra le idee maturate nel corso dei mesi passati, molti temi riguardano anche la sostenibilità e l’attrattività di capitale economico e umano, come quella della produzione energetica della Romagna Faentina, vista la naturale predisposizione di aziende e di enti di ricerca che si occupano di produrre e studiare nuove fonti di energia sostenibile e rinnovabile, fra cui è stato fatto rientrare anche l’idrogeno.

Entro la fine dell’anno avremo un quadro completo quali progetti avranno la priorità per l’Unione della Romagna Faentina e saranno effettivamente concretizzati nei prossimi anni, una visione che dovrà sovrapporsi al percorso dei fondi del PNRR per passare dalle parole ai fatti.