Il progetto Ambiente, Energia e Mare: potenziamento e internazionalizzazione del Tecnopolo di Ravenna da realizzare nel complesso immobiliare dell’ex centro ricerche ambientali di Marina di Ravenna, in via Ciro Menotti 48, ha ottenuto da parte della Regione Emilia-Romagna la totalità del finanziamento richiesto classificandosi primo nella graduatoria.

La somma riconosciuta corrisponde a circa un milione di euro su un budget complessivo di 1.250.000 euro.

Il progetto presentato dall’Università di Bologna e dal Comune di Ravenna propone il rafforzamento del Tecnopolo di Ravenna gestito dalla Fondazione Flaminia, tramite la costituzione di un Centro a Marina di Ravenna, i cui spazi saranno destinati ad attività di ricerca industriale e innovazione in collegamento con istituti internazionali, e a servizi per imprese, start-up e spin-off innovative.

L’intervento si configura come estensione del Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale Fonti Rinnovabili, Ambiente, Mare e Energia (CIRI FRAME) dell’Università di Bologna, e si articola su due componenti: “FPC@UNIBO” in collaborazione con Fraunhofer, che opererà sulla gestione e valorizzazione dei rifiuti e sull’approvvigionamento energetico futuro, e “TecMa@RA”, che si propone come punto di riferimento per la ricerca e l’innovazione delle tecnologie sostenibili per il mare e per la gestione costiera. L’intervento riguarderà l’adeguamento e allestimento dell’edificio “Centro Ricerche Ambientali” sito a Marina di Ravenna, acquisito di recente alla cifra di 150 mila euro dal Comune di Ravenna.

La scelta del potenziamento del CIRI FRAME nella sede di Marina di Ravenna è collegata alle caratteristiche del territorio ravennate altamente industrializzato (chimica e energia), alla vicinanza al mare e alla presenza dell’infrastruttura portuale, che potrà trarre vantaggio da un Centro che funge da piattaforma dimostrativa per nuove tecnologie, in cui le due componenti FPC@UNIBO e TecMa@RA opereranno in maniera sinergica, fornendo soluzioni innovative nel quadro dell’economia circolare, della crescita blu sostenibile e dell’ingegneria verde.

La presentazione della domanda di finanziamento era stata preceduta dall’approvazione in Consiglio comunale di un apposito protocollo d’intesa fra Comune e Unibo e dell’atto di transazione tra il Comune e la società C. R: S. A. Med Ingegneria srl a seguito del quale si è ricongiunta la proprietà superficiaria e dell’area in capo al Comune.

Ora verrà costituita una associazione temporanea di scopo tra Comune e Unibo necessaria alla firma della convenzione con la Regione e quindi all’erogazione del finanziamento.

 

“Festeggiamo oggi un traguardo importante – dichiara il sindaco Michele de Pascale – per lo sviluppo economico e professionale del territorio. Il nostro progetto del Centro ricerche marine ha ricevuto dalla Regione Emilia-Romagna un fondamentale riconoscimento economico, a riprova della qualità della proposta presentata. Il settore della Blue Economy ha un ruolo fondamentale nella nostra regione e in questo quadro il Centro potrà quindi fornire innovazione e servizi alle imprese sui temi di interesse per il territorio, contribuendo alla crescita e alla competitività. Una nuova realtà di livello internazionale, che operi nel contesto del Tecnopolo nei due macro settori della gestione sostenibile dell’energia e dei rifiuti e delle scienze e delle tecnologie del mare, con particolare riguardo alla crescita blu sostenibile.

Viene restituito alla città un luogo che ha rappresentato in passato una funzione fondamentale nel processo di crescita del territorio. Sono trascorsi molti anni, ma lo spirito di Ravenna è sempre lo stesso: vedere la ricerca come principale strumento per conciliare sviluppo e sostenibilità ambientale“.