Giovedì 21 e sabato 23 ottobre, il sindaco Davide Ranalli ha consegnato il “Premio Francesco Baracca – Città di Lugo” per le edizioni 2019 e 2020.
Giovedì 21 ottobre, nella sala giunta della Rocca di Lugo, si è svolta la cerimonia di consegna del premio per il 2019 a Daniele Serafini, celebrazione che venne interrotta a causa dell’evento pandemico.
Il premio è stato affidato a Daniele Serafini per l’impegno profuso nella valorizzazione della figura di Francesco Baracca, prima come responsabile, poi come Direttore del Museo dedicato all’eroe lughese, durante i tanti anni al servizio del Comune di Lugo e di tutti i cittadini, culminati nelle riuscitissime celebrazioni del centenario di Francesco Baracca del 2018.
“La scelta che ho fatto – dichiara il sindaco Davide Ranalli – è stata quella di valorizzare il lavoro di persone che sono state importantissime per il nostro territorio e fra queste abbiamo deciso di consegnare il premio al dottor Serafini per una molteplicità di motivi. Innanzitutto, oltre ad essere stato un dipendente di questo ente, è stato il Direttore del Museo Baracca, museo che grazie alla direzione di quest’uomo è stato riaperto dopo un importante restauro in una veste tutta nuova. Un altro elemento rilevante è stato l’impegno che Daniele Serafini ha rivolto alla realizzazione del centesimo anniversario dalla morte di Francesco Baracca, anniversario che nel 2018 ha coinvolto tutta la città.”
“Considero questo premio come un riconoscimento personale – ha dichiarato Daniele Serafini – ma soprattutto un riconoscimento al fatto di aver guidato un gruppo di persone, una squadra che ha lavorato con grande efficacia.”
Sabato 23 ottobre, presso il Salone Estense della Rocca, è stato conferito il premio Baracca alla memoria di Carlo Alberto Penazzi per l’edizione 2020.
Il sindaco Ranalli ha consegnato il premio al Sottotenente di vascello, Ingegnere lughese, per i grandi risultati ottenuti nel corso della sua carriera, per lo sviluppo di una nuova generazione di radar che hanno sostituito in parte i radar convenzionali, per il suo lavoro e i suoi incarichi presso Alenia Spazio e Thales Alenia Space dove si è realizzato il progetto CO-SMO-SKY-MED, il primo sistema di osservazione della terra finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, che ha visto primeggiare l’Italia nel mondo.
Sotto la sua guida, Thales Alenia Space venne selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea per la realizzazione del satellite Sentinel-1 e contribuì alla realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale con il veicolo di trasferimento Jules Verne e il modulo laboratorio scientifico Columbus
STORIA DEL PREMIO FRANCESCO BARACCA – CITTA’ DI LUGO
Il Premio Francesco Baracca è stato istituito dall’amministrazione comunale nel 2005 e viene assegnato dalla giunta comunale. E’ riservato a personalità che si siano distinte nel campo dell’innovazione tecnologica e scientifica, per il coraggio e la ricerca di nuove frontiere. Francesco Baracca, nato a Lugo il 9 maggio 1888, morto a Montello (TV) il 19 giugno 1918, oltre a essere un eroe dell’aviazione italiana, rappresenta per la città di Lugo un simbolo dello sforzo dell’intelligenza umana per aprire nuove frontiere, per raggiungere sempre nuovi traguardi. Per Baracca l’aviazione avrebbe avuto “un futuro meraviglioso” e così è stato, perché essa ha aperto scenari divenuti fondamentali per lo sviluppo dell’umanità. Al tempo stesso, l’ebbrezza di sollevarsi da terra e conquistare i cieli era da lui descritta come “un sogno ad occhi aperti”. Così è ancora oggi, quando l’uomo oltrepassa i propri limiti e apre la propria visione su territori ancora inesplorati, in ogni campo.
STORICO
Nelle precedenti edizioni, il premio Francesco Baracca è stato conferito alle persone di seguito elencate, per le quali viene trascritto un breve estratto della motivazione.
2005 all’astronauta Roberto Vittori: “Per avere contribuito, con coraggio, con il suo sapere e le sue imprese aeronautiche e spaziali, ad importanti avanzamenti degli studi e delle conoscenze scientifiche e tecniche”.
2006 al Presidente della Ferrari Luca di Montezemolo: “Per essere protagonista dell’innovazione tecnologica della Ferrari”.
2007 al Premio Nobel Carlo Rubbia: “Per la sua straordinaria carriera scientifica, già riconosciuta peraltro dalla ben più autorevole Fondazione Nobel, per il Suo impegno nell’esplorare sempre nuove frontiere con l’obiettivo di mettere al servizio dell’umanità scoperte scientifiche e soluzioni tecnologiche”.
2008 al Direttore Gestione Sportiva della Scuderia Ferrari Stefano Domenicali: “Per le sue capacità dirigenziali ed organizzative che hanno contribuito a creare un gruppo vincente perpetuando il Mito del Cavallino Rampante”.
2009 alla Scienziata Margherita Hack: “Per la sua straordinaria carriera scientifica legata alla conoscenza dell’universo e per le sue doti umane”.
2010 al Geologo Mario Tozzi: “Per la sua straordinaria carriera scientifica legata in particolare alle scienze geologiche, naturali e ambientali”.
2011 al Prof. Carlo Pappone: “Per la Sua straordinaria carriera scientifica legata in particolare alla cardiologia. Pioniere della telemedicina e massimo esperto nel campo dell’ablazione transcatetere della fibrillazione atriale, aritmia”.
2012 ai ricercatori Tiziano Camporesi, Fabrizio Fabbri, Marco Cuffiani, Angelo Margotti, ex allievi del liceo scientifico Gregorio Ricci Curbastro di Lugo: “Per la loro straordinaria carriera scientifica in campo nazionale e internazionale e per il continuo e proficuo rapporto di collaborazione con il il CERN di Ginevra, il più grande laboratorio al mondo nel campo dello studio sulla fisica delle particelle elementari”.
2013 ai ricercatori Silvia Carloni, Massimo Guidoboni, Laura Mercatali e Ivan Vannini dell’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola.
2014 all’imprenditrice di Ipm S.r.l. Italian Plastic Machinery di Lugo, Silvia Geminiani.
2015 al personale dell’ospedale civile Umberto I di Lugo.
2016 all’astronauta Samantha Cristoforetti.
2017 al comandante Capo Istruttore della Scuola nazionale elicotteri “Guido Baracca” Roberto Bassi.
2018 all’ingegnere Alberto Bucchi, professore ordinario di “Costruzione di Strade, Ferrovie ed Aeroporti” presso l’Università di Bologna dal 1980 al 2006.