Con un comunicato stampa del 31 ottobre 2018, il Comune di Ravenna diede alla cittadinanza la seguente informazione: “Sono stati restaurati i parchi delle Rimembranze di Casemurate, San Zaccaria, Mezzano e San Marco, che hanno comportato una spesa di 50mila euro interamente finanziata dal Comune. L’intervento ha riguardato il restauro dei monumenti con una valenza conservativa manutentiva”. La presente interrogazione si riferisce al Parco della Rimembranza di San Marco, struttura monumentale situata ai piedi dell’argine sul fiume Montone, inaugurata nel maggio 1923 per onorare i 24 soldati di San Marco caduti nelle due guerre mondiali e le 14 vittime civili del paese. È composto da arbusti tagliati in forma semisferica, uno per ogni caduto, dislocati su linee geometriche. Al centro, è situato un cippo di modeste fattezze e dimensioni, posato su un’ampia base quadrata di pietra che richiama la forma di un obelisco. Sul fronte della colonna, un’incisione ricorda la figura del soldato contadino caduto in guerra, raro caso in cui si è menzionata l’estrazione sociale dei militi. Essendo recintato, il parco è accessibile solo attraverso una cancellata do ferro battuto, ma non ci sono lucchetti o telecamere di sorveglianza.

IL PARCO COM’ERA E COM’È

Ai piedi di ogni arbusto era presente una piccola lapide di marmo che portava l’iscrizione di bronzo con il nome del caduto, la sua fotografia e, per i militari, l’indicazione degli anni della guerra a cui avevano partecipato, 1915-1918 oppure 1940-1945.

Oggi però la popolazione locale lamenta, adirata e indignata, come tutte le lapidi posate ai piedi di ogni alberello siano state rimosse e malamente ammassate. Sono state sostituite da un’unica lastra, pur pregevole , collocata a mo’ di leggio nei pressi dell’obelisco centrale, che sopra la scritta: “IN MEMORIA DEI CADUTI PER LA PATRIA”, riporta solo il cognome e nome dei 38 caduti di San Marco. Ora le lapidi sono malamente stipate in un cassone di legno dietro l’ex scuola di San Marco.

Tutto è avvenuto senza che siano state consultate, tanto meno ne sia stata chiesta l’autorizzazione, le famiglie dei caduti e neppure la cittadinanza di San Marco. Si discute quale sia stato il ruolo del Comitato cittadino

INSENSIBILITÀ E ARBITRIO

È pur vero che diverse lapidi erano già spezzate, in altre mancavano la fotografia ed alcune lettere. Ma ciò non giustifica l’insensibilità e l’arbitrio. Nulla peraltro dimostra che altre rotture non siano avvenute durante la rimozione. Dalle foto, da noi scattate ieri, a fronte dei normali deterioramenti prodotti dal tempo e dalle intemperie, si notano lapidi comunque leggibili ed integre, anche con fotografia. Se due sono tornate ai piedi dei loro caduti, simboleggiati ciascuno dal proprio alberello, è perché qualcuno ha sostenuto in proprio i costi del loro riposizionamento, dopo che erano state rimosse senza il suo consenso e a sua insaputa.

Le domande che Lista per Ravenna pone dunque al sindaco sono:

  1. come e ad opera di chi sono avvenuti i fatti di cui sopra e con quale motivazione, che comunque non li giustifica;
  2. in che modo e con che tempi si intenderebbe porvi rimedio, restituendo ad ogni caduto la propria lapide, opportunamente ripulita e restaurata.

Copia di questo documento, sottoscritto anche da Gianluca Benzoni, è trasmessa al presidente del Consiglio di Ravenna Sud quale propria “istanza”, ai sensi dell’art. 45 del regolamento dei Consigli territoriali.

LISTA PER RAVENNA

Alvaro Ancisi (capogruppo nel Consiglio comunale

Gianluca Benzoni (capogruppo nel Consiglio di Ravenna Sud)