Sabato 30 ottobre, alle 17,30, si inaugura l’edizione del centenario delle “Letture Classensi”, la più antica rassegna di lettura e approfondimento dell’opera di Dante della città. Interverrà Hether Webb docente dell’Università di Cambridge.

Tra lingua, storia e modernità, le Letture classensi, così denominate dal luogo deputato di questo importante tributo a Dante, vale a dire la sala Dantesca della Biblioteca Classense, costituiscono un momento altissimo di studio e di dialogo con la comunità scientifica internazionale, un prestigioso contributo nel solco di una tradizione secolare di lettura ed interpretazione. Tale riconosciuto profilo culturale è certamente anche dovuto alla pubblicazione che fin dal primo ciclo del 1966 (riferito all’edizione del 1965 del VII centenario della nascita) cura l’editore Alfio Longo che con grande impegno da sempre assicura alla valorizzazione di Dante edizioni di altissima qualità.

“La nostra comunità – afferma l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – àncora a questo rigoroso e importante appuntamento scientifico il percorso verso nuovi pubblici e nuovi linguaggi. Solo infatti con la fatica e l’impegno di una ricerca che ci accompagna negli anni possiamo avere la libertà della sperimentazione, una base solida per politiche di inclusione e uno sguardo al mondo per lavorare sulla dimensione internazionale dell’essere città di Dante”.

In occasione del settimo centenario della morte del Sommo Poeta si è affidato il coordinamento scientifico delle Letture a Giuseppe Ledda, professore di Letteratura italiana all’Università di Bologna, membro del Consiglio Scientifico della Società Dantesca Italiana e del Comitato nazionale per le celebrazioni dantesche 2021. Membro anche del Comitato dantesco ravennate e del comitato scientifico del Museo Dante, insomma sempre vicino a Ravenna nel cammino celebrativo.

Nel cuore delle solenni celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante, le «Letture Classensi», dopo aver ricordato lo scorso anno la ricchezza e la pluralità del proprio contributo, offerto in oltre cinquant’anni, guardano ora al futuro degli studi danteschi con uno sguardo aperto e internazionale.

Alcuni fra gli studiosi di Dante che più hanno contribuito a un rinnovamento della critica dantesca negli ultimi anni, presenteranno alcune delle linee di sviluppo e dei progetti di ricerca che giudicano più importanti e promettenti per gli studi attuali e futuri.

Hether Webb è autrice di straordinari lavori sulla dimensione performativa e gestuale nella Commedia. Il” poema sacro” infatti è pieno di descrizioni minuziose di movimenti corporali.

È anche per questo che il poema dantesco si è prestato a numerosissime reinterpretazioni e adattamenti pittorici, teatrali e cinematografici. La visualità della Commedia, e in modo particolare quella relativa alle descrizioni di movimenti corporali, è pensata con l’intenzione di creare una comunità interpretativa legata da una medesima focalizzazione affettiva. Seguendo alcuni percorsi della critica recente, sarà possibile vedere come Dante componga il suo poema allo stesso modo dei cicli pittorici medievali che erano pensati con l’intento di indurre un coinvolgimento emotivo nello spettatore.

Fra tali percorsi troveranno spazio riflessioni sui rapporti fra la poesia di Dante e la cultura visiva, le teorie degli affetti e delle emozioni, le modalità di lettura del testo, i contesti biografici e culturali, il dialogo intertestuale con gli altri poeti, i valori profondi delle scelte formali e stilistiche del poeta. Dalle rassegne e dalle analisi proposte potrà emergere un quadro mosso e plurale del dantismo contemporaneo e delle nuove prospettive che si aprono alla ricerca.