Theresia Orchestra, una delle principali orchestre giovanili internazionali specializzata nel repertorio classico su strumenti d’epoca, torna a Ravenna giovedì 14 marzo alle 21 presso la Basilica di San Giovanni Evangelista con un concerto a ingresso libero a cura dell’Associazione Musicale Angelo Mariani.

Theresia Orchestra è formata da giovani musicisti di età inferiore a 28 anni provenienti da oltre 40 paesi diversi e membri delle principali istituzioni accademiche di formazione musicale in Europa. L’orchestra, riconosciuta nel 2021 dal programma “Creative Europe” della Commissione Europea, è un progetto di filantropia culturale supportato e sviluppato da ICONS, organizzazione con sede a Lodi leader nella comunicazione scientifica e operativa principalmente nei progetti finanziati dall’UE.

Sotto la guida del Maestro Alfredo Bernardini, il concerto si concentrerà sull’esecuzione de ‘Le sette ultime parole di Cristo sulla croce’ di Haydn, un capolavoro commissionato nel 1786 dall’Oratorio de la Santa Cueva di Cadice (Spagna), per le cerimonie del Venerdì Santo. L’evento si arricchirà con alcune meditazioni dell’Arcivescovo di Ravenna e Cervia, Mons. Lorenzo Ghizzoni, offrendo momenti di riflessione in vista della Santa Pasqua.

Mario Martinoli, direttore artistico di Theresia nonché Founder e Co-Chair di ICONS, sottolinea il piacere di ritornare a Ravenna, città che da anni accoglie con entusiasmo i giovani musicisti dell’Orchestra, e afferma “Grazie a ‘Le sette ultime parole di Cristo sulla croce’ guideremo il pubblico in un viaggio spirituale e musicale, anticipando la Pasqua con riflessioni profonde. Ringraziamo l’Associazione Musicale Angelo Mariani per ospitarci e il Mons. Lorenzo Ghizzoni per la sua preziosa presenza, che arricchirà ulteriormente questa esperienza di condivisione e contemplazione”.

La migliore presentazione di questo brano si deve allo stesso Haydn che scrive la seguente prefazione: «Circa quindici anni fa mi fu chiesto da un canonico di Cadice di comporre della musica per ‘Le ultime sette Parole del Nostro Salvatore sulla croce’. Nella cattedrale di Cadice era tradizione produrre ogni anno un oratorio per la Quaresima, in cui la musica doveva tener conto delle seguenti circostanze. I muri, le finestre, i pilastri della chiesa erano ricoperti di drappi neri e solo una grande lampada che pendeva dal centro del soffitto rompeva quella solenne oscurità. A mezzogiorno le porte venivano chiuse e aveva inizio la cerimonia. Dopo una breve funzione il Vescovo saliva sul pulpito e pronunciava la prima delle sette parole (o frasi) tenendo un discorso su di essa. Dopo di che scendeva dal pulpito e si prosternava davanti all’altare. Questo intervallo di tempo era riempito dalla musica. Allo stesso modo il Vescovo pronunciava poi la seconda parola, poi la terza e così via, e la musica seguiva al termine ogni discorso». Quando l’editore Artaria pubblica il lavoro, Haydn fa inserire all’inizio di ogni sonata il testo delle sette parole sotto la parte del primo violino, per far concentrare gli esecutori sul contenuto di quanto suonano.