In commissione Politiche economiche parere favorevole al programma garanzia occupabilità dei lavoratori. Il piano di attuazione è nazionale, ma sarà declinato sui territori in base alle esigenze delle imprese e della riqualificazione delle persone.
Ha avuto parere favorevole  il “piano regionale di attuazione del programma nazionale per la Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol)”. Il Piano è stato discusso in commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, ed è stato presentato dalla giunta. Ora, il documento è atteso in commissione Cultura, scuola e formazione. La presidente Rontini – rispondendo a una richiesta di Marchetti, che è presidente della commissione Cultura, scuola e formazione – si è detta “disponibile a un confronto nelle commissioni congiunte e anche al monitoraggio delle qualifiche professionali”.

L’intenzione della giunta è quella di “cogliere l’opportunità offerta da Gol. Il piano individua i potenziali beneficiari del programma – si legge nel documento – persone accomunate da una condizione di fragilità legata al mercato del lavoro: disoccupati, lavoratori fragili e vulnerabili, Neet, donne in condizioni di svantaggio, persone con disabilità, lavoratori over 55, lavoratori autonomi che cessano l’attività e lavoratori con redditi molto bassi”.

Rontini ha dato per primi la parola ai consiglieri, che hanno posto diverse domande, a cui ha fatto seguire la risposta della giunta.

Maura Catellani (Lega) si è detta “soddisfatta perché sono state accolte le nostre richieste di coinvolgere le imprese, sia come valore sia come misure”. Poi ha chiesto se “il patto territoriale sia sufficiente per la coprogettazione o, non è chiaro nel documento, ci sono altre misure e come saranno attuate? Il patto territoriale è la cabina di regia, ma per dare risposte serve una visione più dettagliata”. Inoltre, secondo la consigliera il report sul mercato del lavoro fornisce dati provenienti dal flusso del lavoro dipendente: “Ma nei dati non c’è che cosa manca. Ad esempio non c’è differenza tra chi gestisce un negozio e una commessa”. Stefano Bargi (Lega) ha ricordato di aver presentato una risoluzione sui disoccupati di lungo periodo, di cui una legge nazionale prevede ne venga impiegato il 50%. Ci sono, poi, gli over 50, una fetta nuova di disoccupazione: dall’accesso agli atti all’Agenzia del lavoro risulta siano almeno 50mila in Emilia-Romagna. “La mia risoluzione – ha spiegato – chiede di intervenire con fondi europei, e non solo con quelli del Pnrr, ma ad oggi non ci sono politiche attive del lavoro specifiche. Infine, nel Gol non è chiaro con quali interventi si intenda agire. Il tema occupazione, poi, andrebbe trattato nella commissione dove si parla di imprese”.

Per Palma Costi (Partito democratico) “il parere è positivo. Ci sono tante risorse. L’assegnazione è corretta. Questo è un piano per l’occupabilità. Il tentativo della Regione è di farlo diventare un piano per l’occupazione e di avere un corretto rapporto con il sistema imprenditoriale. Il documento è di scenario e va riempito di contenuti in base alle nostre specificità”. La consigliera dem ha affermato che “dal parere di Anpal (Agenzia nazionale politiche per il lavoro, ndr) potremo definire meglio il piano. Incrociare la domanda e l’offerta è un elemento importante, perché ci sono persone con caratteristiche particolari (Naspi, Neet, disoccupati di lungo periodo e altri), soprattutto donne, e occorre capire su quale mercato del lavoro si può fare affidamento per il loro ricollocamento”. Per Francesca Marchetti (Pd) “il Gol deve dare risposte in uno scenario che prevede misure di accompagnamento e inserimento a cui vanno sommate le azioni formative. Con la presidente Rontini abbiamo già parlato di un coordinamento per commissioni congiunte per approfondire il documento. Importante, inoltre, sarà il monitoraggio delle qualifiche professionali, perché la domanda di competenze e la richiesta di professionalità da parte delle imprese si intersecano”.

Si parla di patti settoriali, in chiave interregionale. L’obiettivo è collegare i sistemi produttivi. Sul territorio va previsto il confronto con le imprese e i soggetti che collaborano (anche in un’ottica di filiere produttive)”. Sulla riqualificazione della formazione professionale, ha spiegato la giunta, “occorre prevedere che l’offerta formativa sia quella richiesta dall’impresa, stiamo lavorando sull’aggiornamento delle qualifiche, lo stiamo facendo anche su edilizia, costruzioni ed energia”. Il Gol ha una dotazione importante, tutta la programmazione dei Fse (Fondi sociali europei) dovrà essere tarata sui livelli essenziali – hanno concluso i funzionari – la programmazione mirata può essere indirizzata verso fabbisogni specifici e territori.