Dopo la chiusura delle scuole con l’entrata in vigore della zona “arancione scuro”, e dopo il nuovo dpcm che istituisce la chiusura degli istituti di ogni ordine e grado in zona “rossa”, è arrivata anche a Faenza la protesta dei genitori contro la didattica a distanza.

“La mia casa non è una scuola” è il testo che accumuna genitori e nonni in questi giorni impegnati ad aiutare figli e nipoti con la didattica a distanza. Con le scuole chiuse, molti genitori si sono poi trovati costretti a scegliere se stare con i figli o recarsi al lavoro. Altri sono alle prese col riuscire a gestire contemporaneamente il lavoro in smart working da casa con la didattica a distanza. Dopodiché, la protesta punta a sottolineare tutti i problemi che la chiusura delle scuole comporta: dal digital divide alle conseguenze su bambini e ragazzi, sia dal punto di vista emotivo, sia sul piano dell’istruzione. A raccogliere in queste ore le foto degli aderenti alla protesta è il collettivo di Priorità alla scuola