Il direttore dell’Ausl Romagna spiega la “zona rossa”: “Proteggere le terapie intensive”

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Crollo di contagi fra gli anziani, ma impennata di positività fra gli under 19 con 159 classi colpite dai provvedimenti del Servizio d’igiene pubblica in Romagna, 64 solo in provincia di Ravenna. La “zona rossa” per la Romagna decretata dal presidente della Regione Stefano Bonaccini non è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Era in qualche modo attesa, ma è comunque stata una doccia fredda dopo che il decreto del governo aveva stabilito per l’intera regione la “zona arancione”. Il direttore dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori oggi è stato ospite di una diretta streaming con l’Onorevole Marco Di Maio e ha spiegato i dati e le motivazioni che hanno portato a questa scelta. A preoccupare però non sono le scuole, come erroneamente qualcuno ha pensato, ma tutto quello che avviene prima e dopo la frequenza scolastica, il trasporto pubblico e i momenti di socialità all’esterno degli istituti. Nelle strutture per anziani, invece, dove è stata avviata la campagna di vaccinazione di massa, i focolai sono praticamente spariti. Solo 1 è attivo nel ravennate. 4 in tutta la Romagna.

In sostanza, a preoccupare e a portare alla “zona rossa” è stato il tasso di incidenza del contagio che ha fatto registrare un +36%, con i ricoveri in terapia intensiva saliti del 67%: 40 in tutta l’azienda sanitaria su un centinaio di letti a disposizione, letti che però devono essere riservati anche per gli altri pazienti.