Lo spazio espositivo PR2 presenta anche quest’anno il concorso Camera Work, giunto alla sua quinta edizione. La rassegna persegue la mission di offrire una proposta culturale variegata, che spazia dalle mostre di giovani fotografi emergenti, italiani e di origine internazionale, fino ai workshop d’autore. L’edizione 2021 è affidata, come la precedente, alla direzione artistica della fotografa Silvia Camporesi (Forlì, 1973), la quale ha stabilito come tema dell’edizione 2021, il concetto – cardine e fondamento dell’opera di Dante, La Vita Nova – della vita rinnovata dall’amore, nelle sue molteplici forme e possibilità.
Camera Work 2021 si è distinta per l’altissima partecipazione di fotografi internazionali, provenienti da paesi esteri, europei e non, come Francia, Germania e Inghilterra, ma anche paesi come Iran, Uzbekistan, Turchia, Bangladesh, Ucraina, Russia, Moldavia, Slovenia, Repubblica Ceca, Belgio e Africa. Non mancano inoltre progetti provenienti da oltre oceano, dagli Stati Uniti e Brasile, o dalla Cina.
“Abbiamo accolto con grande soddisfazione – afferma l’assessora alle politiche giovanili Valentina Morigi – oltre 250 progetti fotografici che hanno ancora una volta evidenziato il grande livello non solo artistico, ma soprattutto culturale dei giovani talenti della fotografia contemporanea. Una generazione di artisti colta e preparata a cui è dedicato il nostro impegno quotidiano e il nostro investimento. Restiamo sempre più convinti che attraverso la cultura si generi la migliore consapevolezza del nostro tempo”.
La giuria, composta quest’anno da Silvia Camporesi, Carlo Sala (Treviso, 1984) e Giangavino Pazzola (Sassari, 1981), due giovani ma già molto noti curatori d’arte, esperti in fotografia, premia al terzo posto la fotografa bolognese Valentina D’Accardi, al secondo posto Sawani Bhuelebeweze, di origine sudafricana, che da tempo risiede in Olanda, e al primo posto Martina Zanin, altra giovane fotografa italiana, che si sta distinguendo nel panorama nazionale. Valentina D’Accardi muove la sua ricerca attorno ai concetti di amore e perdita; Bhuelebeweze Sawani declina il tema in una dimensione sociopolitica parlando di amore come pratica affettiva; infine M. Zanin trasforma il dialogo fra Dante e Beatrice in un legame d’amore fra una madre ed una figlia, esplorando la transizione dei sentimenti all’interno di una relazione.
Le tre vincitrici vengono affiancate, come consuetudine, da altrettanti 21 artisti, facenti parte del Festival OFF. Essi presentano a loro volta altrettante letture del tema: l’amore come linfa vitale dei rapporti; un amore senza veli, spoglio di vergogna, presentato da chi appartiene e sostiene le comunità LGBTQ+; un amore che muta e cambia l’individuo nel tempo, trasformandosi lungo la storia. La giuria arricchisce e premia infine i progetti che, seguendo una proiezione più contemporanea della fotografia, vengono realizzati con tecniche anticonvenzionali. Abbiamo quindi proiezioni site-specific, uso di termo-camere radiometriche, schermate di cellulari e fotografie a 360°.
“Un’edizione davvero sorprendente del concorso – afferma la direttrice artistica Silvia Camporesi – con partecipazioni di alto livello. Non è stato semplice decretare i vincitori, così come scegliere i 21 autori che faranno parte dell’off. Il tema ha stimolato proposte molto diverse fra loro; abbiamo cercato di mettere insieme una visione molteplice e variegata dell’idea dell’amore che è emersa dai numerosi progetti”.
I lavori delle tre vincitrici si alterneranno nella prossima primavera presso lo spazio espositivo dell’Assessorato alle Politiche Giovanili PR2 di via d’Azeglio, in concomitanza con un evento OFF che porterà sulla scena culturale cittadina anche i lavori dei 21 fotografi selezionati. La rassegna sarà completata da un ricco programma di eventi, workshop e rassegne a cui parteciperanno importanti artisti, curatori e addetti ai lavori.