“10 anni con te. È sintetizzato in una dichiarazione d’amore per Lugo il titolo dell’appuntamento con cui il sindaco Davide Ranalli saluta la città al termine di dieci anni di amministrazione. Domani, venerdì 5 aprile alle 18 nella sala polivalente del centro sociale Il Tondo, il sindaco ha invitato tutte e tutti per un momento che vuole essere non rituale. In primo piano il racconto del cambiamento di Lugo in questo lungo periodo, le scelte compiute, i fatti, i cantieri e una visione di città che abbraccia il centro e le frazioni.

I due mandati, dal 2014 al 2024, e in particolare il secondo, sono stati caratterizzati da crisi imprevedibili come il Covid, gli aumenti energetici e delle materie prime fino alla tragica alluvione del 2023. Avvenimenti che sicuramente hanno portato a ri orientare le scelte prese, senza cambiare la visione originaria, quella di una città che si trasforma, con milioni di euro di investimenti in opera e conti in salute. La riduzione del debito operata in questi anni come precisa scelta di bilancio è stata infatti considerevole. Oggi ogni lughese ha un debito pro capite più che dimezzato rispetto al 2014.
Nei grandi cambiamenti va annoverata la scelta di accompagnare, con un ruolo da protagonista che l’Amministrazione Comunale ha giocato, la nascita del corso di laurea professionalizzante in Meccatronica. Un tassello importante nella formazione dei giovani che possono trovare una risposta nel territorio.
Il sindaco Ranalli non sarà da solo ma con le sindache Isabella Conti di San Lazzaro di Savena e Alice Parma di Santarcangelo di Romagna. Colleghe che, come lui hanno vissuto questi dieci anni di amministrazione.

“Un momento che, anche se di fatto è un saluto alla città e a tutti i lughesi, vuole guardare al futuro – spiega il sindaco Ranalli – . Per questo ho invitato due colleghe, due amiche, che sanno bene cosa hanno rappresentato questi dieci anni. Parleremo anche della ricostruzione dopo l’alluvione; non sarà possibile abbandonarsi alla nostalgia, perché il nostro compito è amministrare fino all’ultimo giorno. Ma l’emozione, quella sì, sarà impossibile da trattenere”.”