Il nuovo decreto anti crisi approvato dal Consiglio dei ministri prevede 14 miliardi a favore di famiglie e imprese, senza fare debito e tassando ulteriormente gli extra profitti delle aziende energetiche.

Il Partito Democratico aveva chiesto un’indennità straordinaria per il caro energia, misure per le famiglie in affitto, un taglio dei costi del trasporto pubblico locale, risorse per sostenere gli enti locali. Queste proposte sono state fatte proprie dal governo.

“Nell’intervento del governo sul decreto aiuti – ha dichiarato il segretario provinciale PD Alessandro Barattoni – sono state ascoltate le richieste del Partito democratico come l’aumento della tassazione degli extra profitti delle aziende e delle utilities energetiche. Questo ha consentito di stanziare risorse che vanno nella direzione che avevamo auspicato: i 200 euro per i redditi fino a 35.000 euro, il taglio delle accise su gas e benzina, gli aiuti alle imprese. Misure che cercano di andare incontro alle difficoltà che le famiglie e le imprese italiane stanno vivendo da diversi mesi

Questo è un intervento positivo ma rimane purtroppo parziale e anche limitato nel tempo. Serve che sia accompagnato da una strategia nazionale complessiva che dia valore all’indipendenza energetica e rifiuti la dipendenza energetica dai paesi autoritari. Per questo non possiamo rimanere in silenzio sul fatto che si pensi di riattivare per 48 mesi le centrali a carbone o si utilizzino navi rigassificatrici provenienti dall’Africa e dagli Stati Uniti a prezzi ancora indefiniti.

Si dovrebbe invece parlare di come autorizzare e sviluppare l’estrazione del gas in Adriatico, di come sbloccare la burocrazia che sta fermando i progetti sulle fonti rinnovabili come, ad esempio, quello del parco eolico di Ravenna. Rispetto ai rigassificatori ci vogliano tecnologie all’avanguardia che consentano la coesistenza di queste attività con l’economia del mare.

La politica non deve arretrare ma dimostrarsi attenta alle esigenze del Paese. Dobbiamo snellire tutti i processi burocratici perché, se siamo in emergenza, lo siamo per le tante decisioni non prese o rimandate. Questo è il momento di dare il via a nuovi progetti e accelerare sulle energie rinnovabili e sul gas italiano.”